DA ZEMAN A DIECI I più e i meno della sfida contro il Milan

Da Zeman a Dieci

Nuova rubrica per GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.

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I primi 30 minuti di gioco complessivi della squadra romanista, capace di portarsi in vantaggio per 3-0 e di andare vicino al gol in almeno un altro paio di occasioni. Se la Roma gioca questo calcio a questa intensità, lo deve si ai suoi interpreti, ma soprattutto all’uomo che siede in panchina: Zdenek Zeman.

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L’incursione centrale da parte di Daniele De Rossi (7′ pt) capace di saltare come birilli tre giocatori del Milan, prima di calciare da fuori con il sinistro trovando il buon intervento di Amelia a negargli la gioia del gol. Verticalizza e detta i tempi del centrocampo con costanza e dinamicità e regala l’assist per la rete del 3-0 ad Erik Lamela, con un no look da trequartista consumato. La targa commemorativa delle 400 presenze con la Roma, lo inorgoglisce come noi nel vederlo giocare con la maglia della propria città. Ora e sempre.

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L’uscita bassa sull’astro dei rossoneri, Stephan El Shaarawy lanciato a rete in un uno contro uno alla Sergio Leone, contro il portiere uruguaiano. Al 16′ con questo gesto tecnico Goicoichea ripaga finalmente in maniera decisiva la fiducia del tecnico boemo, mantenendo il risultato fermo sull’1-o per la Roma e risultando così determinante.

Il crosso tentato da Federico Balzaretti al 3′ di gioco con il sinistro: il terzino ex Palermo, riesce nel difficile compito di calciare direttamente fuori da ottima posizione all’interno dell’area di rigore. Si ripete anche nella ripresa mostrando un’imprecisione dal fondo inadeguata a certi livelli, salvo poi mettere l’unico pallone giusto sulla testa di Lamela per il 4-0. Piede amaro.

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Volendo cercare il pelo nell’uovo si può dire che Pjanic da intermedio perde qualcosa. Il bosniaco ingabbiato dai compiti  tattici che competono ad un centrocampista di Zeman, non ha lo stesso piglio mostrato nel tridente offensivo, quando si sente veramente nel giardino di casa. E’ chiaro che ad un Lamela così è impossibile rinunciare e quindi per fare di necessità virtù, meglio limitare un genio che escluderlo.

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Il gol del 2-4 firmato da Bojan al 43′ di gioco del secondo tempo che lascia alla Roma, i soliti incubi finali di aggancio o sorpasso, come già accaduto in molteplici occasioni in questa stagione e in quella passata. Subire la rete, dopo appena 30 secondi, dalla marcatura su calcio di rigore di Pazzini è inconcepibile per una squadra che vuole arrivare ai vertici. Serve concentrazione per 90′.

 

 

A cura di Rocky e Apollo

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