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TUTTOSPORT Cairo: “Arbitri? Credo nella buonafede, ma ora basta!”

Urbano Cairo

Sul Freccia Rossa che ieri mattina partiva da Roma Termini per sfiorare poi i 300 all’ora verso Milano e Torino, sale un signore in giacca e cravatta con mazzetta di giornali voluminosa. Si accomoda sulla poltrona in pelle della prima classe e inforca occhiali da vista con montatura blu, grandi, che gli ringiovaniscono il volto. Gli occhi iniziano così a ballare veloci sui quotidiani con particolare attenzione alle pagine del calcio. Sì, è lui, Urbano Cairo, presidente del Torino sconfitto la sera prima all’Olimpico più che dalla Roma, dall’arbitro Guida, con un rigore inesistente su suggerimento di Calvarese nei panni di giudice di porta. Non vorrebbe parlare di arbitri, per evitare di finire nel vittimismo, ma alla fine accetta di farlo ricorrendo a una analisi oggettiva, legata ai fatti e senza sfrangiare in interpretazioni maligne.

Presidente Cairo, dormito bene o a un certo punto è sobbalzato sul letto per la visione improvvisa di un uomo con la divisa giallo-verde sgargiante che urla all’auricolare “E’ rigore”?

«Uhm! Ho deciso dal mio ultimo anno di A di non commentare più le decisioni arbitrali. Ma tutti lo fanno e non voglio pensare che ci siano delle compensazioni. Però poi per sfortuna o errori siamo tornati da Roma con una sconfitta immeritata. Non voglio però fare del vittimismo perché sono convinto che non ci sia nessuno che “ce l’ha col Toro”. Continuo ad avere fiducia negli arbitri che sbagliano in buona fede. Vale anche per Calvarese, che reputo un buon arbitro, l’ho salutato cordialmente prima della partita ma evidentemente è sfortunato quando incontra noi. E lo dico senza ironia».

Quattro sconfitte di cui 3 con lo zampino arbitrale: il rigore fischiato a Glik col Cagliari e il gol annullato a Bianchi che era valido, l’espulsione per simulazione inesistente a Sansone col Parma e lo scempio di Roma. Ha perso la pazienza?

«Al di là di tutto quello che mi infastidisce è il fatto che ormai ogni partita ci ammoniscano un giocatore per simulazione. Peccato poi che le immagini facciano vedere che la simulazione non c’era. Anche contro la Roma un giallo a Sgrigna che invece aveva subito una gomitata mentre Marquinho, che evidentemente simula il contatto e cade, viene premiato col rigore. E invece c’era un rigore su Diop ma non voglio vittimismi, guardiamo avanti. Anche altre squadre sono incappate in sviste e alcune sono anche più “potenti” di noi come l’Inter, tanto per non fare nomi». […]

Dopo la Fiorentina tornerà il derby. Dica la verità, quante volte al giorno ci pensa?

«No, lo giuro, non ci penso. Comincerò a farlo solo quando sarà ora e poi tra la Fiorentina e la Juventus abbiamo una partita di coppa Italia a Siena». […]


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