LAZIO-ROMA Le pagelle dei quotidiani

Le Pagelle

La Roma perde il terzo derby consecutivo e, oltre alla “supremazia cittadina”, perde anche terreno dalle dirette concorrenti per l’Europa. Ora, per far capire la dimensione del momento no dei giallorossi, la squadra allenata da Zeman è più vicina alla zona retrocessione che alla Champions League. Come tutti i lunedì vi proponiamo le pagelle dei protagonisti giallorossi e tutte le valutazioni dei quotidiani questa mattina:

IL ROMANISTA a cura di D.GIANNINI

GOICOECHEA 4 –  Il derby ce l’ha sulla coscienza. La pioggia, la palla che girava, le luci: non sono scuse sufficienti. Quel liscio di pugno grida vendetta. La Roma (non solo per colpe sue) è finita lì.

PIRIS 4 – Basta andare in una qualsiasi scuola calcio in una qualsiasi parte del mondo per sentire un qualsiasi insegnante di calcio che dice al difensore “mai un rinvio nel mezzo, sempre verso l’esterno”. Non si fa. Punto. A nessun livello. Meno che mai in un derby. Lui l’ha fatto.

MARQUINHOS 5 – Diciotto anni e giocare il derby. Non è la cosa più semplice del mondo. Sopratutto se hai di fronte uno come Klose. Se lo perde, la Lazio va avanti e si fa notte. Ora sa cosa significa perdere il derby, si rialzerà. Gli servirà anche questo per diventare grande.

BURDISSO 5 – Prima della partita si dà dei ceffoni da solo per darsi la carica. Quella non gli manca. Anzi ne ha pure troppa. La stessa con cui, già ammonito, entra duro su Mauri e si salva dal rosso solo perché il gioco era già fermo. Il carattere ce lo mette fino alla fine. Ma solo col carattere non si va lontano.

BALZARETTI 4,5 – Magari sarà colpa degli infortuni che ha avuto dall’inizio della stagione, ma sembra non averne nelle gambe. E se le gambe non vanno, anche la lucidità viene meno. Su quella fascia non scende come dovrebbe. Si vede poco all’inizio, quasi niente alla fine.

BRADLEY 5,5 – Una partita a sprazzi. Qualche buon momento, un buon inizio, alcuni movimenti giusti ma anche qualche passaggio a vuoto di troppo. Probabilmente dovuto anche al giallo rimediato presto e ingenuamente.

DE ROSSI 3 – Il gesto è brutto sempre e comunque. Ma non è il primo nella storia del calcio né sarà certamente l’ultimo. La cosa assurda, insensata, quella che fa arrabbiare di più, è che Daniele quel pugno l’abbia dato a fine primo tempo. Quando c’era ancora tutto il tempo di cambiare il derby. E invece ci ha messo una pietra sopra. Senza senso, senza logica, senza controllo. Ingiustificabile.

FLORENZI 5,5 – Pronti, via ed è sempre quello che fa i movimenti migliori, per lo meno quelli più zemaniani. Si butta negli spazi, copre. Il problema è che le sue batterie sembrano non avere più la carica di un paio di mesi fa. Parte già al 50 % e in meno di un tempo va in riserva. Le energie se ne vanno, la luce si spegne. E scompare.

LAMELA 6 – Sei. Come le partite consecutive in gol. Oltre a quel colpo di testa illusorio non fa molto altro. Ma quello l’aveva fatto. E nel momento in cui l’aveva fatto contava tantissimo. Poi non ha contato nulla.

OSVALDO 5 – Su quel pallone all’ultimo minuto di recupero ci è andato con tutta la voglia di una partita in cui non è mai riuscito a incidere e nella quale non ha praticamente mai avuto una palla buona. Non lo era neppure quella palla lì ed ha finito solo col disturbare Marquinho. Era iniziata con gli abbracci a tutti i compagni, anche quelli che non giocavano. Belli. L’unica cosa bella.

TOTTI 5,5 – Era ispirato il capitano. L’inizio di derby è lì a dimostrarlo. Un bel destro teso, due colpi di tacco gemelli a liberare l’esterno sinistro che la palla sembrava essere telecomandata. Poi è venuto giù il diluvio che ha annacquato tutto e impantanato la sua classe.

ZEMAN 5 – In parecchi sono tornati con la mente a 14 anni fa. A quella rimonta con un uomo in meno. Stessa sequenza, ma è mancato l’ultimo urlo. E’ mancata, a dire il vero, anche la sua Roma. Che finché il campo era decente (per poco) ha giocato meglio della Lazio. Ma poi, aldilà degli errori dei singoli sui quali non ha colpe, si è persa. Ha perso le distanze tra i reparti e non ha saputo ritrovarle. Possibile che sotto la pioggia non si possa giocare?

TACHTSIDIS 5,5 Entra con la partita compromessa e dopo un minuto diventa un’impresa. Difficile fare bene. Difficile disegnare geometrie. Ci riesce poco, ma almeno nelle sabbie mobili i cingoli sotto i suoi 86 chili non sprofondano del tutto.

MARQUINHO 5,5Mentre quella palla spioveva verso l’area a tempo scaduto, tutte le speranze del popolo romanista si sono concentrate nel suo sinistro. Un tocco per trasformare l’inferno in un mezzo paradiso. Un centimetro troppo in là, quanto basta per non riuscire a chiudere quanto basta. Poteva essere l’eroe, è stato solo l’ultimo sussulto prima della fine.

PJANIC 6,5 Il gol. Bello, geniale, difficilissimo in quel fango. Il gol ma non solo. Il suo impatto sulla partita c’è stato e come. La sua rabbia si è tramutata in voglia, in azioni, in invenzioni. Non è bastato, potrebbe bastare in futuro.A patto di conservare quella intensità.

IL TEMPO a cura di A.AUSTINI

Goicoechea 4 Il naufragio romanista inizia con la sua clamorosa papera sul gol di Candreva. Un solo errore ma ingiustificabile, le altre parate su Hernanes servono a ben poco. Se questa era la grande occasione di soffiare il posto a Stekelenburg, l’ha fallita.

Piris 4 Anche la sua partita è segnata in modo indelebile dal pallone che regala a Mauri per il 3-1. È la conferma di quanto l’insicurezza lo limiti, difetto grave per un difensore. Nel resto della partita bada solo a limitare i danni e non spinge quasi mai. Molto più deleterio che utile, insomma.

Marquinhos 6 Il ragazzino è ancora una volta il migliore nella difesa colabrodo romanista. Non è da tutti esordire a 18 anni con la sua tranquillità in un derby. L’unica sbavatura sul gol di Klose, dove lo tradisce il terreno e Balzaretti non lo aiuta.

Burdisso 5.5 Non ha colpe specifiche sui gol presi dalla Roma, ma nel complesso sembra ancora lontano dal miglior Burdisso. Spesso in affanno su Klose, manca la sua leadership al centro della difesa.

Balzaretti 4 Dalla sua parte la Lazio fa quello che gli pare, soprattutto nel primo tempo nonostante il campo in quella zona diventi presto impraticabile. Riesce comunque a soffrire Konko e Candreva, prova a rifarsi in fase offensiva ma quando arriva sul fondo sbaglia sistematicamente il cross o la scelta. Finora è una grossa delusione.

Florenzi 5 Il ricordo del primo derby sarà molto triste per lui. Bloccato dalla tensione, stavolta fatica a sfruttare la corsa per inserirsi nella difesa laziale. E anche in fase di contenimento raccoglie poco. In generale non sta vivendo un buon momento di forma, Zeman così lo richiama in panchina.

Lamela 6 Per lui il derby sta diventando una sorta di maledizione. L’anno scorso è dovuto uscire dopo otto minuti, stavolta al 9′ fa gol, il sesto consecutivo e ottavo totale che lo fa diventare capocannoniere del campionato, ma ancora una volta è una rete inutile per la Roma. Sul campo pesante la sua classe si annacqua. E quando la squadra finisce in dieci tocca ancora a lui uscire, senza meritarlo.

Osvaldo 5 Quel pallone all’ultimo secondo per il possibile 3-3, spedito sul fondo, non lo dimenticherà in fretta. Ma è l’unico episodio, insieme a un colpo di testa spedito alto, in cui si rende davvero pericoloso dalle parti di Marchetti in tutta la partita. Si danna sotto l’acqua, senza mai trovare un guizzo.

Totti 5.5 Parte alla grande, con due tacchi manda in tilt la fascia destra laziale, poi la Roma inizia ad affondare e non gli riesce più nulla per aiutarla a rialzarsi. Un’altra stracittadina finita male e prima del previsto, con il cambio deciso da Zeman.

Tachtsidis 5.5 Il grande escluso di giornata deve comunque entrare nella ripresa. La sua lentezza, a tratti, è imbarazzante e gli costa anche un cartellino giallo. Prova a dare ordine, senza risultati apprezzabili.

Marquinho 6 Il «sesto uomo» di Zeman dà la scossa con un paio di conclusioni. Se Osvaldo non gli toglieva quel pallone al ’94 poteva diventare l’eroe di giornata.

Pjanic 6.5 Entra in campo per scaricare tutta la rabbia che ha in corpo e tira fuori dal cilindro un bel gol, con il prezioso contributo di Marchetti. Se la Roma ha assaporato la rimonta è in gran parte merito suo.

Zeman 5 Punta su De Rossi e lascia fuori il pupillo Tachtsidis. Il primo lo tradisce, il resto lo fanno gli errori clamorosi dei singoli. Quando deve intervenire lo fa con una scelta discutibile tirando fuori uno dei migliori, Lamela, anche se qualcuno lì davanti doveva pur uscire. Ma questa Roma dimostra per l’ennesima volta di essere piccola piccola quando le cose iniziano a mettersi male. Le reazioni dei giocatori, poi, evidenziano lo scollamento tra chi comanda e chi gioca. È il momento di correre ai ripari, in tutti i sensi, lasciando da parte le scuse.

CORRIERE DELLO SPORT a cura di A.MAGLIE

Goicoechea 4,5 – Alcune buone parate ma l’errore sul tiro di Candreva è clamoroso. Il ragazzino ha buone qualità ma deve crescere e il derby non è l’occasione migliore per realizzare questo processo di maturazione.

Piris 4,5– Giocatore ancora indefinibile. A prestazioni buone alterna prestazioni deludenti. Ieri il pendolo ha oscillato in senso negativo: banalissimo e evitabile l’errore che ha praticamente chiuso la gara.

Burdisso 5 -Prova a dare carattere a una squadra che ha anche momenti di gioco spettacolari (ieri soprattutto nella parte iniziale) ma è nel cuore di un reparto che non funziona.

Marquinhos 5– Troppo giovane per una partita così complicata. Non ci sono dubbi che abbia qualità ma vanno perfezionate. Nel raddoppio laziale, appare sonnolento e Klose ne approfitta.

Balzaretti 4– Veramente disastroso. Si propone molto in fase offensiva ma non produce un cross degno di questo nome. Sbaglia la diagonale su Klose nel secondo gol. Spesso “libera” mettendo la palla verso il centro dell’area. No, non va. Troppo impreciso, troppo approssimativo. La fase offensiva è importante ma un difensore deve essere inappuntabile soprattutto in quella difensiva.

Bradley 5– In avvio un bell’inserimento che vanifica con una pessima rifinitura. Poi anche lui si impantana. L’americano può dare molto alla squadra ma deve trovare una continuità che al momento non ha.

De Rossi 3-Si scusa con Mauri. Gesto lodevole ma che non può guadagnargli l’assoluzione, soprattutto quella della sua squadra. Nel derby spesso perde la trebisonda. Ieri, poi, era un esame importante perché Zeman lo aveva sistemato nel ruolo che lui dice di prediligere: centrale di centrocampo, davanti alla difesa.

Florenzi 5 -L’avvio è confortante ma poi un po’ si spegne dovendo fare i conti con uno veloce come Gonzalez.

Marquinho 5,5dal 18’ st – Ci mette un po’ di cuore e per poco anche il gol del pareggio.

Lamela 6 -Il suo gol illude la Roma. Il terreno di gioco non lo agevola (soprattutto nella fase difensiva). Poi paga l’inferiorità numerica e viene richiamato in panchina.

Tachtsidis 6dal 1’ st – Zeman per la prima volta aveva deciso, per scelta tecnica, di rinunciare a lui. L’inferiorità numerica ha cambiato i piani del tecnico. Attento e geometrico, non demerita.

Osvaldo 5 -Non combina nulla di rilevante. E nel finale arriva male sul pallone che poteva regalare il pari.

Totti 6 -E’ l’anima della squadra. Ma a volte sembra un predicatore nel deserto.

Pjanic 6 dal 25’ st – Domanda: ma insulti a parte, di questo giocatore la Roma può fare a meno?

Zeman (all.) 4,5 – Gli errori difensivi sono tanto marchiani da indurre a pensare che su questo versante a Trigoria ci si addestri veramente poco (o male).

IL MESSAGGERO

GOICOECHEA 4
Non conta fare un paio di belle parate dopo aver preso sulla punizione di Candreva la papera più grossa della carriera. Un errore tecnico clamoroso, impensabile per un portiere di serie A.

PIRIS 4
Quanto combina in avvio di ripresa, regalando a Mauri la palla del terzo gol della Lazio, è da cacciata immediata. Uno sbaglio enorme di natura tecnica e tattica. E davanti si è visto raramente.

BURDISSO 5,5
Tradito più dai compagni di reparto che da propri errori, Nicolas non riesce a tenere botta come avrebbe voluto. È l’ultimo a mollare, cerca di mantenere la squadra in partita. Ammonito, verrà squalificato.

MARQUINHOS 4,5
Si addormenta nell’azione del secondo gol della Lazio quando non interviene su quel pallone lanciato nel mezzo da Hernanes e diretto a Klose. Non è il suo unico errore domenicale, però.

BALZARETTI4
Sgraziato, arruffone, macchinoso. Non dà alcun tipo di garanzia in fase difensiva e quando si spinge in avanti non ne indovina una. Passano le settimane e ancora non convince.

BRADLEY 6,5
Si sdoppia in un massacrante lavoro, specie dopo che la Roma resta in dieci. Cerca di non perdere lucidità; suo, ad esempio, l’assist al 94’ per Osvaldo. Tra i più propositivi e positivi.

FLORENZI 5
Il ct Prandelli lo chiama in Nazionale al termine di una partita non all’altezza delle precedenti esibizioni, fatta di buone intenzioni ma anche di poche cose realmente belle e concrete.

LAMELA 6,5
Sesto gol nelle ultime sei partite, otto in totale, ma per la quarta volta la sua rete in apertura non serve: la squadra perde ancora 2-3 dopo essersi fatta rimontare. Meriterebbe maggior fortuna.

OSVALDO 5
Partita di grande sofferenza con rari palloni buoni per tentare di battere Marchetti. Di testa sbaglia un gol facile poi, allo scadere, mette sul fondo da ottima posizione. Giornataccia.

TOTTI 5,5
Fin quando il campo tiene, e a dominare non è la pioggia, ricama calcio e fa girare la Roma. Poi, sotto il diluvio, esce di scena già prima della sostituzione (perchè?) a venti minuti dalla fine.

TACHTSIDIS 5,5
Si sistema al centro del centrocampo in avvio di ripresa, ma il contributo – con la Roma in 10 – non è esaltante. Anzi, riesce pure a farsi ammonire: lunedì prossimo dovrà saltare il Torino.

MARQUINHO 6
Se non altro, è il primo a tirare (due volte) nella ripresa verso la porta di Marchetti. Con lui (e Pjanic) dentro, la Roma sembra prendere campo e girare meglio, nonostante l’inferiorità numerica

PJANIC 6.5
Gioca meno di tutti ma lo fa meglio di qualsiasi altro romanista. E non solo per la rete su calcio di punizione, beffando Marchetti: prima e dopo giocate taglienti su un terreno impossibile con una voglia impressionante di lasciare il segno. Visto in azione, un errore lasciarlo in panchina.

DE ROSSI 3
Con quel gancio sinistro a Mauri lascia la Roma, sotto di un gol, con un uomo in meno per un tempo abbondante. Imperdonabile. Un derby che lascerà profonde tracce sulla sua permanenza a Roma: doveva essere la partita della svolta, appare la gara del suo prossimo divorzio dalla Roma.

ZEMAN 5
Sconfitta figlia anche di tanti errori individuali, ma resta un mistero come mai abbia tolto Totti a 25 minuti dalla fine con la Roma impegnata nel tentativo di rimonta. E quel Pjanic lì doveva giocare dall’inizio. L’etichetta di peggior difesa del campionato non può essere soltanto colpa degli sbagli dei giocatori o della pioggia. I movimenti difensivi della sua squadra, ad esempio, sono ancora allo stato embrionale. E i due gol della Roma sono arrivati da palla inattiva, non da calcio zemaniano.

GAZZETTA DELLO SPORT a cura di R.PALOMBO

Goicoechea 4,5 – Va bene che diluvia, ma proprio per questo mettere i pugnetti come fa sul tiro di Candreva vuol dire suicidarsi. Poi para su Hernanes, ma è tardi, troppo tardi per finire assolti.

Piris 4,5 – L’assist con cui consegna il 3-1 a Mauri dopo un innocuo lancio di Ledesma è da manuale del calcio alla rovescia. Non nuovo a simili disastri: sarà, come dice Zeman, iellato.

Balzaretti 5 – Comincia benino, ma quando piove a dirotto è tra i primi a pasticciare. La condizione fisica non sembra buona. Tiene ingioco Klose sul 2-1, errore da matita blu.

Marquinhos 5,5 – Klose lo castiga sul diagonale di Hernanes spuntandogli alle spalle. Non il maggior colpevole, ma quasi. Per il resto lotta come suo solito, ma senza mai emergere.

Burdisso 6 Cerca di far funzionare una difesa che non ne vuole sapere. Non è imputabile sui gol, ma la Lazio guadagna troppe punizioni dal limite. Ammonito, va in squalifica.

Bradley 5,5 – Perde il duello che lo oppone a Hernanes ma è quello che fa il fenomeno. L’errore grave è sul gol del 2-1, per il resto si difende e cerca anche di rifarsi, suo il cross del possibile 3-3.

De Rossi 4 – Che dire? Fin quando non perde la testa sarebbe tra i migliori della Roma, ma questo aggrava la sua posizione. La squalifica lo aiuterà a riflettere. Si spera.

Florenzi 6 Fa a corse con Gonzalez e non demerita, ma il ragazzino champagne delle prime giornate è già un ricordo. Preoccupato, e si vede. (Marquinho 6 entra sul 3-1 e fa benino).

Osvaldo 6 Fino all’ultimo dà l’idea di quello che con la sua zampata può cambiare la (solita) storia del match perso in rimonta. Non trova la porta di testa e di piede, ma si batte da leone.

Totti 5 Non è il suo campo e molto presto non è la sua partita. Zeman non se la sente di toglierlo nell’intervallo e non lo aiuta. Resta in campo, inutile, fino al minuto 71. Troppo.

Tachtsidis 6 Subentra al De Rossi espulso al posto (sic!) di Lamela e mette un po’ di ordine in una metà campo disastrata. Ammonito, sarà squalificato pure lui e sono problemi.

Pjanic 6.5 Poco più di 20′ al posto di Totti, segna da metà campo, polemizza di qui e di là, mette quasi da solo paura alla Lazio. Chiaro che doveva giocare di più, magari con Lamela

Zeman 5 Se due indizi fanno una prova, qui di indizi ce ne sono in quantità industriale. Sbaglia i cambi, perché togliere Lamela e non Totti a disagio nel diluvio? E in difesa s’inventi qualcosa

Lamela il migliore 6.5 Sarà che in certi casi hanno ragione gli assenti: segna subito ed è la sesta volta consecutiva, Zeman lo toglie nell’intervallo e non è una buona idea, anche se sul 2-1 pure lui sta a guardare

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