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LA REPUBBLICA Daniele, i giovani e la difesa shock. Anche Zeman non ha più certezze

Zdenek Zeman

(F. Bocca) – De Rossi è uno che, si sa, sente moltissimo il derby; uno che ha tutto lo stress addosso perché è (sarebbe) il Capitan Futuro e retribuito dalla Roma 6,5 milioni di euro all’anno per questo; uno che con Zeman si prende poco perché lo ha messo in discussione e dunque forse sconvolto il suo equilibrio. Ma anche un senatore del calcio campione del mondo e nazionale azzurro – cui ancora non è passato il viziaccio di alzare le mani, scambiando il campo di calcio per un ring. I ko più famosi? 17 giugno 2006, Italia-Usa ai Mondiali di Germania, gomitata in faccia a McBride; 8 marzo 2011, Shakhtar Donetsk- Roma, gomitata a Srna; 1 maggio 2011, Bari-Roma, pugno in faccia a Bentivoglio; 11 novembre 2012, derby di Roma, cazzotto in faccia a Mauri. Un cazzotto che vale almeno tre giornate di squalifica.

Zeman stavolta è stato meno caustico di quando lo ha spedito in panchina. «E sì che avevo raccomandato di stare tranquilli, di non cedere alla provocazioni». Il dg Baldini ha annunciato l’ennesima automatica multa, prendendo anche lui a giustificazione il nervosismo e la tensione del derby. «I giocatori già sanno che la multa è proporzionata alle giornate di squalifica ». Forse la Roma ha perso per colpa di De Rossi, o forse no, visto che stava già perdendo e si era fatta sorpassare dalla Lazio mentre De Rossi era ancora in campo. Certo è che il suo giocatore più pagato e più celebrato dopo Totti recita un ruolo determinante nella storia di una squadra che proprio non riesce a decollare. E che prima o poi se prima, magari già a gennaio – dovrà valutare se cedere alla tentazione di venderlo a qualche sceicco d’Europa: il City che già lo voleva in estate o il Psg dove Ancelotti ha già offerto asilo al pugile-centrocampista.

Certo Baldini nega con tutte le forze che possano servire i 20-25 milioni che si potrebbero incassare e anzi si sbilancia perfino troppo: «Non abbiamo né la necessità né la volontà di venderlo: ho solo detto che valuteremo le eventuali offerte, perché questo fa parte del mio lavoro. Ma noi siamo orgogliosi di avere Daniele nella nostra squadra». Certamente vero, quanto però la certezza che la storia De Rossi-Roma-Zeman non possa continuare così.

Intorno a De Rossi e Zeman, la Roma si è sciolta in un gioco mediocre, improbabile e che sostanzialmente lascia tutto come prima in una classifica che per ora non porta a nulla. Troppi giovani gettati nel forno dell’orgoglio zemaniano (a cominciare dal portiere Goicoechea, il difensore Piris e il centrocampista Tachtsidis), troppe certezze assolute ma palesemente sbagliate (l’emarginazione di Pjanic, quella di Destro), troppi gol presi e troppe, troppe sconfitte. E ora la storiaccia di De Rossi che rischia di spaccare tutto.

 

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