IL ROMANISTA Totti-Palermo, gol e emozioni

Totti

(C. Zucchelli) – Il più bel Roma-Palermo Francesco Totti non l’ha giocato ma l’ha visto da fuori e mai come quella sera (mercoledì 12 aprile 2006) si è (ri)sentito esclusivamente tifoso della Roma, non Capitano, numero dieci, trascinatore, leader e bandiera. Il primo quarto d’ora di quella semifinale di ritorno di Coppa Italia, infatti, Totti l’ha visto in Curva Sud, precisamente sul muretto degli Ultras Romani. Era l’anno di Spalletti e delle undici vittorie consecutive, di Vanigli e della caviglia, del Mondiale, della lunga riabilitazione, della squadra che una sera durante un ritiro pre partita di Europa League capitanata da mister Spalletti e dal team manager Eusebio Di Francesco sale sui pulmini aziendali e va a trovare Totti a casa, dei 5mila tifosi che invadono Trigoria il giorno prima del derby al motto di “combattete per noi e per il capitano”.

Mai come quei giorni Francesco Totti si era sentito così amato da tutti: tifosi e compagni. Quella sera di metà aprile, Francesco era curioso di capire che sensazioni avrebbe vissuto risalendo quelle scalinate che non vedeva da tanti, troppi anni. C’è un documentario di Sky, che ha seguito quotidianamente Totti dall’entrata di Vanigli all’entrata al centro tecnico di Coverciano, e la penna, per il Romanista, di Tonino Cagnucci presente sul posto a testimoniare l’emozione provata da Totti. Quando gli passano il megafono Francesco è imbarazzatissimo, quasi impacciato: la gente è in delirio, 12mila persone che guardano lui e danno le spalle al campo. Alle spalle del Capitano si apre uno striscione enorme che recita “Esempio di Capitano, dalla nascita romanista e romano, e oggi che in Curva Sud ti abbiamo, insieme uniti Forza Roma Cantiamo”. Superati i primi minuti, Francesco “mi sono sentito a casa” Totti partecipa alla coreografia alzando al cielo un cartoncino colorato, lancia qualche coro e poi si guarda appoggiato al muretto i primi 15 minuti della partita. Quindici minuti. Un quarto d’ora che, a suo dire, gli è rimasto nel cuore.

Spazio al campo: all’Olimpico il signor Francesco Totti 218gol in serie A ha sfidato i rosanero 8 volte realizzando 5 gol. Altri 3 più 1 li ha segnati alla “Favorita” in 5 partite. Il più uno è il primo gol di Totti al Palermo, datato agosto 2001. In quegli anni i rosanero non sanno nemmeno cosa sia la Serie A ma al timone della società siciliana c’é Franco Sensi che nelle estati 2000 e 2001 organizzò 2 amichevoli tra i suoi club. Nella seconda Totti timbra. Al primo anno dell’era Tottiana del Palermo in serie A, ovvero stagione 2004/2005, all’Olimpico finisce 1-1 e, nemmeno a dirlo, il gol giallorosso è firmato da Totti su calcio di rigore.

L’anno successivo, quello delle 11 vittorie, l’inizio di stagione è drammatico: Spalletti non ha ancora trovato la quadratura del cerchio, la squadra soffre e colleziona figuracce. Con il Palermo finisce 1-2 a segnare è Cassano e mentre il numero 18 gioisce con i compagni, Totti si disinteressa della “festa”, prende il pallone in fondo alla rete e lo riporta a centrocampo. Passano dodici mesi e anche al Palermo viene rifilata una doppietta del numero 10 giallorosso: prima un rigore potente e preciso alla destra di Fontana e poi, con la collaborazione di un difensore rosanero, un cross liftato finisce alle spalle del portiere siciliano. Il Roma-Palermo successivo, quello dell’infinita polemica per il gol di Mancini realizzato su un calcio d’angolo battuto rapidamente grazie al furbissimo raccattapalle Caprari.

Altro anno, altro gol: nel 2008/2009 finisce 2-1 e Totti realizza il momentaneo vantaggio con un destro da fuori area deviato quel tanto che basta a spiazzare il romanista Amelia. L’anno dopo con Ranieri in panchina, Totti non sta bene, non si tira indietro, prova a giocare ma a fine primo tempo viene inevitabilmente sostituito. Nel clamoroso 2-3 del 2010/2011 Totti realizza un altro calcio di rigore spiazzando Sirigu. Lo scorso anno Francesco non ha giocato ma era presente allo stadio alzandosi in piedi per applaudire la prima prodezza italiana di Erik Lamela

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