IL ROMANISTA “Cerco di portare mentalità”

Burdisso

(A. F. Ferrari) – Dall’esclusione contro l’Atalanta del 6 ottobre al derby. Nicolas Burdisso è pronto. È pronto ad affrontare la stracittadina.Contro il Palermo l’argentino ha dimostrato di aver appreso al meglio i dettami di Zeman che, comunque, non ha mai nascosto la sua stima per il difensore argentino: «Ne vorrei venti con la dedizione e la voglia di Burdisso», le parole pronunciate dal Boemo qualche settimana fa.Domani il difensore dovrebbe scendere in campo dal primo minuto contro la Lazio. Anche (ma non solo) per un discorso di esperienza, visto che Nico i derby li ha giocati in tutto il mondo con le maglie del Boca Juniors, dell’Inter e della Roma. Quelli disputati con la maglia giallorossa sono in tutto sei: cinque vittorie (la “manita”) e una sconfitta. Ogni derby, ovviamente, ha delle caratteristiche a sè, ma quello che più ha colpito il difensore argentino è proprio quello della Capitale anche se gli è rimasto nel cuore anche l’ultimo giocato in Argentina quando in Copa Libertadores il suo Boca eliminò ai rigori il River Plate: «Il derby di Roma è diverso da tutti, è il derby della città. Dal primo giorno ti parlano di questa partita. A Milano è uno spettacolo di calcio. River-Boca è un derby nazionale. Qui vuol dire tanto: spesso vuol dire vincere uno scudetto», le sue parole ai microfoni di Sky Sport. L’argentino ha poi parlato dei molti esordienti che la Roma avrà in campo domani pomeriggio: «Sicuramente sarà molto sentita anche per loro. Se ci metti tanto cuore in partite come queste, a volte ti blocchi. Succede a tanti campioni». Uno degli esordienti sarà Marquinhos che secondo Burdisso «sarà uno dei più forti centrali del mondo. Ma non per quello che fa vedere in questi giorni, ma per la voglia che mette in campo. Anche Romagnoli sarà grande, spero rimangano qui tutti e due, possono portare la Roma in alto».

Poi un commento sull’attacante della Lazio, Miroslav Klose: «Ricordi brutti, anche al mondiale ci fece gol, nel 2006 e nel 2010. Dentro l’area è uno dei più forti del campionato italiano, insieme a Milito. Vogliamo marcarlo bene, ma stiamo attenti anche a tutta la Lazio». L’argentino ha poi commentato le parole di Zeman («Vorrei altri venti Burdisso»): «Non me le aspettavo, sono convinto le sentisse per quelle volte che non avevo giocato. Sono stato dieci mesi fermo, la partita contro la Juventus era la prima vera dopo lo stop. Volevo solo migliorare nei movimenti, ora mi sento quasi come prima. Poi il mister vuole il meglio per la squadra, come me. Cerco di portare la mia mentalità in squadra, sono tanti che vogliono fare tanto per questa Roma». Poi su Daniele De Rossi e in particolare sul momento che sta attraversando il centrocampista giallorosso: «Sicuramente per noi averlo in campo è qualcosa in più, sappiamo di che livello sia. Per noi è un simbolo, avevamo bisogno di Daniele quello che trascina tutti. Lui ora ha la testa giusta per giocare a calcio». Infine una battuta su come vivono il derby Totti e De Rossi: «Loro già la sentono, la fanno sentire a tutti. Anche i romani che lavorano qui a Trigoria ti portano questa emozione, il derby è una partita unica».

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