IL MESSAGGERO Spettacolo da Roma

Osvaldo esulta

(U. Trani) – Aspettando il derby di domenica, il miglior attacco del campionato, 26 reti, fa grande la Roma: il 4 a 1 contro il Palermo è successo utile per voltare pagina dopo due sconfitte di fila e preparare con più serenità la sfida con la Lazio. Totti dà ancora spettacolo, Osvaldo tira fuori il mitra, Lamela resta capocannoniere del gruppo e anche Destro, entrato per il capitano, si sblocca, ma per esultare, liberandosi della maglia, prende il rosso e perde la gara più attesa.

La grande serata delle punte, tutte a segno come vuole il copione di Zeman, serve alla Roma, finalmente continua e concentrata, non solo per migliorare la classifica, sesto posto e a due punti dalla Lazio quinta. Conta anche come messaggio per il suo pubblico deluso e amareggiato dal percorso incerto in questa stagione. La Sud, all’inizio, fischia Tachtsidis e un po’ il tecnico di Praga, ma si rivolge soprattutto alla squadra, con uno striscione: continuate ad umiliare questa maglia e chi l’ama, la nostra pazienza dura un’altra settimana.

C’è affetto solo per Totti che ci mette ancora la faccia, proprio come a Parma dopo la sconfitta di mercoledì sera, ma in questa circostanza sul campo. Per due volte, nell’azione del gol del vantaggio, usa la testa per sbloccare la gara delicata contro il Palermo, su cross di Piris dalla destra. Il portiere Ujkani vola sul primo tentativo e la palla colpisce il palo, ma il capitano, con il secondo tocco, fa centro: 1 a 0 all’undicesimo e rete numero 219 in serie A per Totti e quarta in questo torneo.

Il gol restituisce fiducia alla Roma che, dopo una partenza lenta e timida, si sistema meglio e va a colpire il Palermo di Gasperini che, penultimo in classifica, dimostra di essere fragile e disordinato. Zeman, rispetto alla gara di Parma, inizia con quattro titolari diversi: il portiere Goicoechea, sicuro e reattivo, il senatore Burdisso, il recuperato Balzaretti e il regista Tachtsidis che piace tanto al tecnico e non alla gente. Stekelenburg è indisponibile, mentre De Rossi, con una caviglia dolorante, va in panchina, dopo aver chiesto di essere comunque convocato. Castan resta a guardare: pure lui non sta bene.

Piris, a destra, affonda con convinzione, va meglio di Balzaretti che a sinistra è fiacco e impreciso. Bradley e Florenzi aiutano Tachtsidis e spesso vanno ad assistere gli attaccanti. Lamela è con Totti il più vivace, ma Osvaldo è assatanato. Sul lancio di Piris va a disturbare il portiere Ujkani che, al momento della presa, riceve la spinta del compagno Munoz. Il centravanti, al trentunesimo, segna a porta vuota e corre sotto la Sud per festeggiare il 2 a 0 e la sua sesta rete in campionato.

Gasperini fa uscire Pisano, dentro Bertolo. Ma ormai c’è solo la Roma che prova a riconquistare i trentamila dell’Olimpico e ci riesce con qualche azione spettacolare. Osvaldo da sinistra per Totti: destro al volo ma largo. Applausi comunque per il capitano. Come per Lamela, scatenato in contropiede: Ujkani devia in angolo il solito sinistro a giro dell’argentino. Prima dell’intervallo, destro di Kurtic e risposta di Goicoechea.

La Roma prosegue l’esibizione anche nella ripresa, creando diverse chance: Burdisso, colpo di testa su corner di Totti, non può esultare solo perché Ujkani si supera, Osvaldo, di sinistro su lancio del capitano, calcia fuori e Lamela va vicino al gol più volte. L’argentino lo troverà al ventiquattresimo, chiudendo l’azione più zemaniana della serata. Verticalizzazione di Totti per l’inserimento in area di Tachtsidis che appoggia da sinistra a destra per Lamela che firma la settima rete in questo torneo a porta vuota.

Standing ovation per Totti che lascia il posto a Destro che segna al trentacinquesimo il suo primo gol in giallorosso, saltando anche Ujkani su imbucata di Lamela, ma si fa cacciare ingenuamente perché si leva la maglia e prende in sette minuti il secondo cartellino giallo. Entra bene Pjanic per Lamela, in precedenza spazio anche a Marquinho per Florenzi. Nel finale la rete di Ilicic, da annullare per precedente fallo su Burdisso. Si arrabbia solo l’argentino, gli altri già pensano alla Lazio

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