IL MESSAGGERO Burdisso guarda avanti: “Problemi quasi finiti”

Burdisso

(S. Carina) – Se Zeman punzecchia De Rossi anche in una serata dove la vittoria doveva portare un po’ di sereno a Trigoria, un complimento il centrocampista lo riceve almeno da quello che è di fatto il calciatore che gli contende il ruolo in campo, Tachtsidis:«De Rossi mi aiuta sempre, mi dice cose che fanno piacere. Per me Daniele è il migliore centrocampista centrale che c’è in Italia. Sono contento di poter allenarmi e giocare insieme a lui». Singolare che lo definisca centrocampista centrale mentre Zeman lo vede principalmente come interno.

Chi invece non ha problemi di ruolo, è Goicoechea: «Sono felice del risultato e per come abbiamo giocato – spiega il portiere – Ho giocato in una posizione abbastanza avanzata ma è una mia caratteristica come quella di giocare con i piedi. Se giocherò al derby? Non lo so, è un classico, vedremo cosa deciderà l’allenatore». Per Bradley, quelli di ieri sera, sono«tre punti da cui ripartire. Siamo riusciti a mettere in pratica quello che ci dice Zeman e i risultati contro il Palermo si sono visti. L’importante, ora, è continuare così. Dobbiamo evitare di avere momenti nei quali cala la concentrazione». E’ il turno di Burdisso, tornato nuovamente titolare: «Ci vuole un po’ di tempo per entrare nei meccanismi dell’allenatore. Avevamo problemi simili anche con Luis Enrique, li stiamo affrontando. Ora c’è il derby: siamo tutti sulla stessa barca e vogliamo solamente il bene della Roma. Qui la partita con la Lazio è iniziata non oggi ma già da qualche tempo». Prima di congedarsi, difende Destro:«Per un ragazzo giovane come lui non è facile, siamo tutti con lui. Sappiamo che prima o poi dimostrerà la sua qualità. Mi dispiace tanto per la sua espulsione ma ora si è sfogato, ha segnato anche se non si è regolato con il cartellino giallo. Sono comunque convinto che prima o poi arriverà il suo momento».

Nota dolente della serata, oltre all’espulsione dell’ex attaccante del Siena, le poche presenze all’Olimpico. Sarà forse per i primi freddi o per la pioggia, o più probabilmente per le speranze disattese dalla squadra di Zeman. Fatto sta che ieri si è registrato il minimo stagionale di presenze allo stadio. Tra abbonati e paganti gli spettatori erano intorno alle trentamila unità (30.598). Un dato significativo, soprattutto se paragonato alle precedenti gare interne della Roma. Dal debutto con il Catania (51.000 spettatori) è stata una discesa continua. Con il Bologna – quasi 45.000 – con la Sampdoria (37.000), per risalire il giorno della Hall of Fame (40.000 presenze) contro l’Atalanta e tornare ai 36.400 con l’Udinese, sino ai 30mila di ieri. Dati che dovranno far riflettere.

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