GAZZETTA DELLO SPORT Cancellieri: “Basta scommesse minori”

Anna Maria Cancellieri

(V. Piccioni)  – «Società di calcio, ci vuole una presa di coscienza molto più forte». Il ministro dell’internoAnna Maria Cancellieri parla di pallone e mafie e chiede ai presidenti e ai club di «fare attenzione» individuando il momento più critico, «i capitali che si trasferiscono per l’acquisto di una società. Qui dobbiamo fare il salto di qualità, ottenere informazioni, una sorta di certificazione antimafia come per la vendita di grandi imprese e l’assegnazione di grandi appalti».

Divieto di scommesse Il Ministro apre anche all’ipotesi di una legislazione che limiti le cosiddette scommesse«criminogene» come le definisceRaffaele Cantone, il magistrato che presenta con la responsabile del Viminale il suo libro scritto con Gianluca di Feo, Football clan: «Le scommesse minori, quelle su chi batte il primo calcio d’angolo o il primo fallo laterale, io le abolirei: sono le più controllabili».

Walter Veltroni la incita: «Ministro, chiami il Coni, si può fare un provvedimento a breve. Se all’estero non ci seguono? Intanto diamoci delle nuove regole noi». La Cancellieri non chiude, anzi: «Per ora è un’idea. La studieremo con il Coni». Pallone e riciclagglo Di Feo parla di «tentativi di infiltrazione delle mafie nel calcio molto più profondi di quanto si immagini».

La Cancellieri cita i «rischi derivati dalle vergognose quantità di denaro generate dal calcio». Cantone ricorda il caso «Sanremo calibro nove», il titolo di un capitolo del libro, «i giocatori della Sanremese, fra cui il Pampa Sosa, costretti a rescindere il contratto con la pistola». Come dire: altro che fenomeno ristretto a Sud. E c’è una parola che fa paura: riciclaggio. Il calcio e le scommesse come cavallo di Troia per «pulire» il denaro sporco. Per Veltroni c’è un «buco» nelle nostre norme su questo aspetto.

Arriva l’argomento giustizia sportiva. Attacca il napoletano Cantone:«Prendete la vicenda Conte. In Appello lo assolvono per un capo di incolpazione e mantengono la stessa sanzione: com’è possibile? Poi arriva un patteggiamento di terzo grado. E questo la dice lunga sulla credibilità della giustizia sportiva». Ma lo juventino Veltroni difende il tecnico: «È uno dei pochi che ha pagato. Abbiamo visto cose decisamente peggiori».

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