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ZEMAN vs GUIDOLIN Nella stagione 1998-99, all’Olimpico finì 4-0 (VIDEO)

Zeman

Roma-Udinese è la gara che andrà in scena domenica, non una sfida inedita per il nostro calcio. Sulle panchine sederanno rispettivamente Zdenek Zeman e Francesco Guidolin, ed anche questo non è uno scontro inedito sul palcoscenico italiano. Se torniamo indietro con la memoria fino alla stagione 1998-99 – l’ultima della prima era Boemo nonché l’ultima a Udine della prima era Guidolin, i due si trovarono di fronte proprio con le squadre che sono tornati ad allenare ora. In quella stagione vinse all’andata la Roma, con un 4-0 travolgente, trascinata dal giovane Francesco Totti, ed al ritorno la squadra friulana, con il risultato di 2-1. A far notizia di quella sfida, datata 7 marzo 1999, è il nome del marcatore giallorosso, che era riuscito a portare in vantaggio la sua squadra: parliamo di Fabio Junior, colui che fu portato nella Capitale come il nuovo Ronaldo, ma che non mantenne mai le promesse.

Francesco Guidolin nasce a Castelfranco Veneto il 3 ottobre 1955, ed inizia la sua carriera da calciatore professionista dal 1975, nelle file del Verona. L’attuale allenatore dell’Udinese viene ricordato da molti come un buon centrocampista, dotato di buona tecnica e visione di gioco, ma troppo gracile per un calcio in cui il fisico contava molto: questo ‘difetto’ ne ha decisamente rallentato l’ascesa, nonostante possa vantare alcune apparizioni anche nella Nazionale Under 21. Ma se da calciatore ha raccolto meno di quel che meritava, da allenatore si sta sicuramente rifacendo. Parliamo, infatti, di uno dei migliori tecnici italiani in attività.

La sua carriera, iniziata nel 1986 sulla panchina delle giovanili del Giorgione, si è svolta quasi interamente al nord Italia, eccezion fatta per le parentesi Palermo e Monaco. La sua storia con Zamparini, presidente rosanero, è stata decisamente tormentata, come quella di ogni allenatore che ha avuto a che fare con questo patron: esonerato in continuazione, viene addirittura richiamato in quattro occasioni per salvare ‘il salvabile’.

Guidolin a differenza di Zeman può vantare un trofeo nella propria bacheca: una Coppa Italia, vinta nel 1997 alla guida del Vicenza, in quella che fu l’ultima stagione del Boemo sulla panchina della Lazio.

I due, nella massima serie, si sono affrontati 11 volte, ed il bilancio è leggermente a favore dell’ex allenatore del Palermo, che ha vinto in 5 occasioni, contro le 3 di Zeman. Sempre ricche di goal le loro sfide: la vittoria più larga del mister giallorosso è quella sopracitata – nel corso della quale la Roma si impose sull’Udinese per 4-0. Mentre la vittoria più larga conquistata da Guidolin fu in occasione di Napoli-Bologna, terminata 1-5 per gli ospiti.

Domenica si affronteranno due amanti del calcio offensivo, che lo interpretano, però, in modo diametralmente opposto. Zeman è l’integralista, colui che deve imporre il proprio gioco, che non si plasmerà mai a seconda degli avversarsi, e che ci sta stupendo già quando cerca di adattarsi per permettere a calciatori come Totti e De Rossi di rendere al meglio. Guidolin è il tattico, che sa adattarsi a seconda di chi a di fronte, uno che in queste stagioni a Udine sfrutta spesso l’arma del contropiede, potendo contare su giocatori come Di Natale e Armero. Il tecnico veneto ad inizio carriera non si distaccava mai dal 4-4-2 sacchiano, con gli anno, però, ha cambiato spesso e volentieri; nel Palermo era solito usare l’albero di Natale, o 4-3-2-1, potendo contare sul migliore Amauri come unica punta, mentre ora sta schierando la squadra secondo un 3-5-1-1.

La partita si giocherà a centrocampo, dove i friulani cercano di creare molta densità, togliendo il respiro agli avversari: i centrocampisti della Roma dovranno stare attenti in fase di palleggio, e dovranno proteggere molto il greco Tachtsidis. L’allenatore friulano cercherà di sfruttare molto le fasce, soprattutto la sinistra di Armero, dove gli interni sono soliti sovrapporsi agli esterni, per mettere in difficoltà i terzini avversari.

Ma se l’Udinese cercherà di vincere la partita a metà campo, Zeman sfrutterà la classe dei suoi attaccanti e la velocità delle sue ripartenze, contro una difesa a 3 che appare molto fragile, e facilmente penetrabile. Mancherà, con ogni probabilità, Benatia, punto di forza della retroguardia bianconera, ed in rosa manca un calciatore all’altezza del nazionale marocchino.

A cura di Luca Fatiga


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