SERIE A, IL PUNTO Juve, vittoria e fuga. Lazio e Inter volano, trema la panchina di Allegri

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Caceres e Pogba. Due nomi difficili da dimenticare per i tifosi del Napoli almeno fino alla gara di ritorno. Il primo round della sfida Scudetto l’hanno deciso loro due, sorprese impronosticabili che il trio Conte-Alessio-Carrera ha pescato dalla panchina. Tanta amarezza per Walter Mazzarri, stavolta impotente nel non poter giustificare la sconfitta del suo Napoli con errori arbitrali, maltempo o partite di coppa ravvicinate. La sfortuna ha fermato i partenopei nel primo tempo, quando Storari è rimasto a guardare (e pregare) l’incrocio dei pali interno colpito da Cavani su punizione. Il Napoli nei primi quarantacinque minuti aveva messo la Juve alle strette, poi però nella ripresa il calo fisiologico ha dato campo a Pirlo. Marchisio salva su Pandev lanciato a rete, la difesa del Napoli si dimentica di marcare Caceres su angolo. Dettagli che cambiano la partita e forse il campionato. Pogba al volo trova il gol dell’anno e affonda i rivali. Una sconfitta difficile da mandare giù a Castelvolturno, con Mazzarri che non lascia certezza sul suo futuro. A trenta giornate dalla fine la Juve ha messo le cose in chiaro, i più forti sono loro, ma la Champions può portare via energie importanti.

Chi punta seriamente al piazzamento Champions è la Lazio che sabato sera all’Olimpico si è dimostrata squadra compatta dalle grandi qualità offensive. Milan quasi distrutto in cinquanta minuti, 3-0 firmato da Hernanes, Dias – che salva sulla linea in extremis su El Shaarawy -, Candreva, Klose e quella componente di fortuna che nel calcio spesso aiuta chi merita. La notte fonda rossonera ha trovato l’ennesimo lampo di luce in El Shaarawy che, complice la minore concentrazione degli uomini di Petkovic, ha riaperto il match con una splendida rete dopo l’inserimento vincente di De Jong. Inspiegabile l’ultimo cambio di Allegri che ha spostato Emanuelson da ala destra, dove stava regolarmente mettendo in crisi Cavanda e la difesa laziale, a terzino sinistro per fare entrare Bojan negli ultimi cinque minuti più recupero. Se la Milano rossonera piange e in parte vorrebbe un cambio in panchina (Galliani ha spedito la squadra in ritiro tutta la settimana, trasferta Champions di Malaga compresa), quella nerazzurra può sorridere. L’Inter batte per 2-0 il Catania grazie alle reti di Cassano e Palacio e ad un rigore solare negato ai siciliani dal solito Carmine Russo di Nola, arbitro sulla cui inadeguatezza è inutile soffermarsi. Lazio e Inter squadre gemellate anche nel terzo posto, ora a 18 punti, uno solo sotto al Napoli. E pensare che l’anno scorso con sedici la Juve era prima in classifica.

L’exploit in rimonta della Roma a Genoa lascia al sesto posto solitario la Fiorentina, fermata sull’1-1 a Verona. Il Chievo di Corini conferma i progressi e il ritrovato andamento lento che da sempre contraddistingue i veneti, mai implacabili in questi anni sotto porta. Thereau illude, Gonzalo Rodriguez sessanta secondi dopo pareggia regalando in un minuto le uniche emozioni di un match da sbadigli. Manca un rigore ai viola per fallo in area di Jokic su Roncaglia. Terza sconfitta consecutiva per la Sampdoria di Ciro Ferrara, stavolta affondata da una doppietta di Amauri. Il brasiliano realizza dal dischetto, rigore concesso per fallo su Biabiany di Romero, espulso troppo severamente visto che c’erano altri compagni pronti a intervenire. Il Parma vince 2-1, attestandosi a nove punti con Genoa, Torino (scialbo ma buon 0-0 a Palermo) e Udinese. I friulani ritrovano il sorriso grazie a Maicosuel, l’uomo del cucchiaio sbagliato nel preliminare di Champions. Il gol del brasiliano basta per superare un Pescara incapace di sfruttare un’ora di superiorità numerica per il rosso a Danilo (che salterà Roma-Udinese di domenica prossima). Quintero su punizione fa tremare la traversa, Guidolin in dieci può giocare con l’amato contropiede e torna ai tre punti che mancavano da un mese ringraziando l’improvvida difesa pescarese.

In coda vittorie importanti per Cagliari e Atalanta che in due scontri salvezza importantissimi superano rispettivamente Bologna e Siena. Nell’Is Arenas inagibile per tre-quarti è Nainggolan a firmare il secondo successo consecutivo di misura dopo il palo centrato da Gilardino. A Bergamo invece gli uomini di Colantuono festeggiano nel migliore dei modi i 105 anni del club orobico. Reginaldo spaventa Denis e compagni, che riescono a rimontare grazie alle magnifiche reti di Cigarini su punizione e Bonaventura con un perfetto destro dal limite. Vittoria fondamentale dopo tre sconfitte consecutive per l’Atalanta, Siena ancora ultimo a cinque punti dalla salvezza.

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