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ROMA-ATALANTA Le pagelle dei quotidiani

Le Pagelle

Dopo mesi di pareggi e sconfitte è finalmente arrivata la vittoria casalinga della Roma. Contro l’Atalanta di mister Colantuono, Totti e compagni, pur non giocando un bel calcio, portano a casa tre punti importantissimi. Come tutti i lunedi vi proponiamo le pagelle dei protagonisti giallorossi e tutte le valutazioni dei quotidiani questa mattina:

GAZZETTA DELLO SPORT a cura di M.CECCHINI

STEKELENBURG 7 Olandese Volante: due parate vetrina possono svoltare la sua stagione.

PIRIS 5,5 Inizio da rumba e finale da salvato (tiene in gioco Denis), in mezzo tanta volontà e poco altro.

MARQUINHOS 6 Esordio da titolare col brivido (manca l’off side su Denis), poi però si tranquillizza e fa valere le sue doti.

CASTAN 6 Non perfetto, ma adesso è lui il perno della difesa.

BALZARETTI 5,5 La fase difensiva è incerta, però stavolta anche in attacco non brilla.

BRADLEY 6,5 Al rientro dopo lo stop, comincia maluccio ma pian piano migliora, e il gol lo premia.

PERROTTA 6 Entra per l’americano e non demerita.

TACHTSIDIS 5,5 È il cocco di Zeman, le palle perse però lo condannano alle ripetizioni.

FLORENZI 6 Ci mette la corsa, anche se alla fine si appanna (Marquinho s.v.)

LAMELA 7 Sorpresa: il principino segna, passa, subisce un rigore (non visto) e rientra pure. Vuoi vedere che diventa zemaniano?

DESTRO 6 Colpisce una traversa, innesca il bis: il gol arriverà.

TOTTI 7 Partenza lenta, poi decolla con l’assist gioiello a Lamela e firma una gara utilissima.

All. ZEMAN 6,5 Tachtsidis non vale De Rossi, ma l’epurazione è vincente: il segnale è chiaro.

 

IL MESSAGGERO a cura di M.FERRETTI

STEKELENBURG 7 Decisivo quando, in avvio di partita, prima ipnotizza Denis solo soletto davanti a lui e poi para a terra un complicato colpo di testa di Peluso. Tiene la Roma in partita in un momento delicatissimo. La traversa lo salva su Maxi Moralez.

PIRIS 6 Dopo 204 giorni la Roma torna a vincere con la porta inviolata, lui sbaglia clamorosamente solo quando tiene in gioco Denis che va in gol ma Banti annulla. Sufficienza stiracchiata e di reparto.

MARQUINHOS 6 Parte maluccio, sbaglia un movimento e Denis si invola verso Stek (ed è lui a sbrogliare definitivamente la situazione) poi prende confidenza e coraggio e chiude senza affanni e con un piccolo errore al limite della propria area al quale pone rimedio con uno scatto bruciante. Da seguire con grande attenzione.

CASTAN 6,5 Accanto al piccolo Marcos indossa i panni del veterano che, nell’occasione, gli calzano a pennello. Errori ridotti al minimo, presenza fisica e tecnica da sottolineare.

BALZARETTI 6 Fa per tutta la partita a corse con Schelotto: non vince il duello ma neppure lo perde. Dovrebbe essere più determinato quando attacca, però.

BRADLEY 6 Il gol che mette al sicuro il risultato gli vale la sufficienza: senza la sua prima rete con la maglia giallorossa sarebbe stato bocciato per non aver dato molto (anzi, davvero poco) sul piano tecnico-tattico alla squadra.

TACHTSIDIS 5,5 Lento, macchinoso sbaglia un mare di passaggi facili, innescando sistematicamente la ripartenza degli avversari. E, per questo, fa arrabbiare moltissimo Zeman in panchina.

FLORENZI 6,5 Quando la Roma soffre e annaspa, lui è uno dei pochi a dare la scossa, a cercare di rovesciare la situazione giocando molti palloni in tandem con Totti oppure rincorrendo gli avversari in ogni angolo del campo. Quando la partita diventa tranquilla, chiede il cambio. Esausto.

LAMELA 7 Segna di stinco sfruttando a modo suo quel cioccolatino di Totti e spalanca alla Roma la strada del successo. Dopo le critiche di Zeman, si impegna in maniera vigorosa anche in fase di non possesso, rubando parecchi palloni ai centrocampisti di Colantuono. Neo più evidente la sua scarsa propensione a passare il pallone ai compagni.

DESTRO 6 O colpisce la traversa oppure Consigli. Il gol gli manca, e si vede. Fa ammonire un paio di difensori atalantini e determina, con quel destro da fuori, la rete di Bradley. Può, anzi deve fare molto di più.

TOTTI 7 L’assist che offre a Lamela-gol è uno straordinario mix di tecnica e poesia. Bombarda da ogni angolo del campo, anche da distanza siderale, la porta dell’Atalanta ma non è fortunato. Commoventi alcuni suoi recuperi in fase difensiva.

PERROTTA 6 Entra in campo al posto di Bradley accolto da un’ovazione del pubblico e dimostra di poter ancora reggere il passo del campionato.

MARQUINHO NG Pochi minuti al posto di Florenzi.

 

IL TEMPO a cura di A.AUSTINI

Stekelenburg 7 Se con la Sampdoria ha rovinato la partita della Roma, ieri l’ha messa lui sulla retta via. Decisiva l’uscita su Denis in apertura. Messa insieme alle altre parate su Schelotto e Cigarini lo mette tra i protagonisti positivi della strana mattinata romanista.

Piris 5.5 Cresce ma ancora non ci siamo. Gli serve una mezzora buona per prendere le misure a Moralez, ancora incerto nell’azionare il fuorigioco: una volta lo salva Stekelenburg, un’altra l’assistente distratto. E davanti non si vede mai.

Marquinhos 6.5 Che avesse una bella faccia tosta s’era già capito, ieri è riuscito anche a confermare l’ottima impressione che un po’ tutti hanno delle sue doti tecniche. Veloce, concreto, deciso. Un bell’esordio da titolare, con qualche inevitabile sbavatura ininfluente.

Castan 6.5 Senza Burdisso diventa il nuovo leader della difesa. Nel primo tempo pensa a mettere pezze un po’ ovunque, poi lascia poco spazio a Denis. Continuo come pochi.

Balzaretti 5.5 A differenza di Piris non ha clienti scomodi da marcare, se non uno Schelotto in versione ridotta. Sfrutta poco lo spazio che avrebbe per affondare e quando lo fa sbaglia sempre il cross. Leggermente meglio nella ripresa, grazie all’intesa con Totti e Florenzi. Ma può fare di più. Bradley 6 Il «marine» non poteva sfigurare di fronte al generale Pallotta. Male come tanti compagni nel primo tempo, si dà una svegliata durante l’intervallo e chiude la partita con il gol del raddoppio.

Florenzi 6.5 Nuovo beniamino dell’Olimpico, già dopo due minuti si mette a incitare il pubblico. Corre come un matto avanti e indietro, sbaglia qualche appoggio ed esaurisce le batterie prima del 90′. Ma se tutti avessero il suo spirito la Roma avrebbe qualche problema in meno.

Lamela 7.5 Probabilmente gioca la partita più completa da quando veste giallorosso. Non solo lampi di tecnica pura e accelerazioni, stavolta ci mette anche quella tigna che troppo spesso gli manca. Si va a cercare il gol e lo trova con fortuna. Prestazione da leader tecnico, nonostante l’età.

Destro 6 Niente, il gol non arriva. Nel primo tempo sembra in grande difficoltà, la traversa non gli permettersi di liberarsi dal blocco mentale. Ma è lui, col gentile contributo di Consigli, a propiziare il 2-0. Bravo a non mollare e continuare ad eseguire i movimenti chiesti da Zeman.

Perrotta 6 Entra bene in partita e dà un’altra lezione di professionalità a tutti.

Zeman 7 Vince a modo suo. Il risultato premia le scelte coraggiose e clamorose, anche se il gioco si vede ancora troppo poco. Ma il messaggio trasmesso va oltre la prestazione e i tre punti.

IL ROMANISTA a cura di D.GIANNINI

STEKELENBURG 7,5  Se la Roma è in vita, se festeggia come si deve i grandi della sua storia, molto è per merito suo. Per quel salvataggio su Denis che evita che l’Olimpico e la Roma tutta cada in depressione. Poi salva sulla linea che quasi sembra Zoff contro il Brasile dell’82. Papere dimenticate, avanti tutta. Avanti Stek.

PIRIS 6 Niente di clamoroso, niente di catastrofico. Sì, sul gol annullato all’Atalanta è lui a tenere in gioco i nerezzurri, sì fatica parecchio, ma in fin dei conti fa la sua partita con attenzione, con diligenza. Non tantissimo, ma dopo il Bologna e la pioggia di critiche piovute su di lui non era facile.

MARQUINHOS 7 Eccolo il futuro. 18 anni e la prima da titolare davanti ad un Olimpico che aveva appena finito di applaudire Aldair. Di più, a giocare proprio davanti agli occhi del maestro della difesa. Roba da tremare come una foglia. Lui no, lui ha piedi, testa e carattere. E’ solo l’inizio. E’ un grande inizio.

CASTAN 6,5 E’ lui a tenere in gioco Denis sull’azione che poteva far cambiare la storia. Stek e Marquinhos lo salvano. Lui non fa una grinza e ricomincia a fare quello che sa fare. Senza fronzoli, senza indecisioni, senza paure. Magari un po’ meno in evidenza di altre volte. Comunque efficace, comunque deciso. Comunque positivo.

BALZARETTI 6 Gli ci vuole un po’ a sbloccarsi. Forse un po’ troppo. Il gol di Lamela lo aiuta, come aiuta tutta la Roma. Prende fiducia e comincia ad andare. Impreciso magari, ma stavolta continua a spingere fino alla fine.

BRADLEY 7 Ci mette due minuti a far vedere che i movimenti dell’intermedio nel centrocampo di Zeman li ha già imparati a memoria. Poi nella mezzora opaca della Roma si perde anche lui, tanto che viene da pensare che non abbia ancora nelle gambe la partita. Sbagliato. Perché poi ricomincia a macinare chilometri e palloni. Scatti e movimenti giusti. Uno lo porta al gol. Il primo di una lunga serie

TACHTSIDIS 5 La nota meno lieta di una Roma ancora non perfetta ma comunque in ripresa. Sarà per quegli scarpini che servono gli occhiali da sole per non rimanere accecati, ma ogni suo errore si vede tantissimo. E di errori ne ha fatti tanti, troppi. Dall’inizio alla fine. Solo una giornata storta. Si spera

FLORENZI 7 L’Olimpico è troppo piccolo per lui. Se lo divora come se fosse un campo da calcetto. Ma non corre solamente, corre pure bene. Non un movimento sbagliato, non un metro fuori posto. Tra i migliori ancora una volta. E, se continua così, tante altre volte ancora. P.S. Avreste dovuto vedere la sua esultanza dai sedili di coda del pullman mentre la Roma lasciava l’Olimpico…

LAMELA 7,5 Eccolo il Lamela che tutti vogliono. Il giocatore a volte balbettante di inizio stagione scompare con il gol. Che lo trasforma. O meglio lo fa tornare quello che è: sublime e tignoso, leggero come Nureyev e cattivo come Chuck Norris. Un crescendo di voglia, tecnica, recuperi, giocate. E alla fine si vede che si diverte pure. E i romanisti con lui.

DESTRO 6+ Se potessero, i romanisti spingerebbe dentro la palla per lui. Perchè ognuno dei 40 mila dell’Olimpico percepisce alla perfezione che darebbe qualsiasi cosa per un gol. Arriverà, Mattia. Tranquillo. Nel frattempo, mentre la sfortuna e la traversa ce l’hanno con lui, è bravo a non perdere la testa, a non voler strafare. Fino all’ultimo. Spallate e palla ai compagni, in attesa di tempi migliori.

TOTTI 7,5 La prima cosa bella la fa con l’assist per il gol. Ma è talmente bella, talmente sublime che tutto il resto non conta. Anzi sì. Conta tutto quello che fa dopo: i tiri da 40 metri che sono carezze a 100 all’ora, i lanci, le rincorse. Nella Hall of Fame del 2040 (mica vorrà smettere prima) servirà un sala solo per lui.

ZEMAN 7 Il coraggio non gli è mai mancato. Tanto meno stavolta. Fuori Burdisso, De Rossi e Osvaldo dopo il ko di Torino. Roba che se perdi sono guai. Ma la sua Roma giovane non ha perso, ha vinto, ha rischiato di sprofondare ma non è affondata. E per un po’ si sono viste le prime azioni zemaniane dell’anno

PERROTTA 6,5 Gli applausi di tutto l’Olimpico al momento dell’ingresso in campo significano qualcosa. E non solo per il passato.

MARQUINHO SV Sei minuti più recupero, giusto per la statistica.

 

CORRIERE DELLO SPORT a cura di P.TORRI

Stekelenburg 7 – Si riprende i due punti (almeno) regalati alla Samp. Decisivo. E’ lui a tenere su la traballante Roma di inizio partita. Prima ipnotizza Denis, poi disinnesca una capocciata di Peluso, infine devia in angolo un destro di Cigarini dalla distanza. Unica macchia, un’uscita non impeccabile nel finale.

Piris 6 -Dopo due settimane di penitenza in panchina, torna titolare. Soffre e fatica, ma stavolta non fa danni.
Marquinhos 6,5 – Diciotto anni e non dimostrarli. Esordio da titolare, personalità, velocità, piedi educati, la sensazione di uno destinato a fare carriera. Se si conferma, per Burdisso si prospettano tempi duri.
Castan 6,5 – E’ il leader della difesa. Capisce sempre quello che sta per succedere in campo. Ribadisce che la sua prima convocazione con il Brasile tutto è meno che un regalo.

Balzaretti 6 – Schelotto lo costringe più spesso del solito nella sua metà campo, il biondo regge botta ma non è ancora il vero Balzaretti.

Bradley 6 – Consiglio alla Roma: visto che segna ogni volta che c’è mister Pallotta in tribuna (in precedenza a Boston contro il Liverpool), si confezioni in fretta una sagoma a grandezza naturale di mister president da sistemare in tribuna. Rientra dopo oltre un mese, si fa trovare al posto giusto al momento giusto per il raddoppio. Dal 27’ st

Perrotta 6 – Voto che merita per la corsa e la serietà.

Tachtsidis 5,5 – Preferito a De Rossi, già questo è tanta roba. Il greco, però, non sempre fa le scelte giuste e, visto il ruolo, sarebbe il caso che sbagliasse qualche passaggio in meno.

Florenzi 6 – Comincia come se fosse stato morso dalla tarantola. Dopo si gestisce meglio, ribadendo di essere, oggi, imprescindibile in questa Roma. Dal 40’ st

Marquinho sv

Lamela 7 -E’ quello vero. Un gol, un assist per Destro, alcune giocate da prestigiatore, lavoro in fase difensiva. Se gioca sempre così, non esce più.

Destro 6 -Fatica nel primo tempo dove, pure, colpisce una gran traversa. Cresce nella ripresa. Dategli un gol e vi stupirà.

Totti 7 – Clonatelo, fotocopiatelo, riproducetelo, scannerizzatelo. Disegna calcio. Lamela gli deve perlomeno una cena. Il posto per lui nella Hall of Fame è già prenotato, si spera, però, tra parecchi anni.

All. Zeman 6 – Voto sulla fiducia. La sua Roma ancora non c’è. Rischia di brutto togliendo in una botta sola gente come De Rossi, Burdisso e Osvaldo. Il risultato gli dà ragione, il gioco no.


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