RAGGI X De Rossi, per riprendersi la Roma (VIDEO)

Daniele De Rossi e Pablo Daniel Osvaldo

CARTA D’IDENTITA’

Nome: Daniele             Cognome: De Rossi

Nato a: Roma, il 24 luglio 1983

Altezza: 184 cm         Peso forma: 83 kg

Daniele De Rossi, 29 anni, una vita dedicata alla Roma, di cui è tifoso fin da bambino. Dalla Curva Sud al prato dell’Olimpico, la storia di un amore infinito, messo in discussione dalle ultime polemiche, dovute in parte alle sue dichiarazioni, in parte ai suoi silenzi strumentalizzati. Domenica DDR vuole riprendersi la Roma, deve riprendersi la Roma per tutti quei tifosi che lo amano, che identificano in lui la maglia, che lo vedono come un tifoso in campo.

LA CARRIERA. La carriera di De Rossi si svolge solo con una maglia, quella della Roma. Esordisce con i colori giallorossi addosso il 25 gennaio del 2003, a 19 anni, in un Como-Roma terminato 2-0 per i padroni di casa: una delle tante gare sfortunate di una stagione da dimenticare, la peggiore con Capello in panchina. L’attuale tecnico della Russia, però, lo aveva già lanciato in prima squadra, facendolo esordire in Champions League il 30 ottobre del 2001, contro l’Anderlecht: subentrò al posto di Ivan Tomic, in una gara che terminò 1-1, grazie alla rete del solito Totti. Nell’anno dell’esordio in serie A colleziona 4 presenze e realizza 2 reti, contro Torino ed Atalanta, il primo con un gran destro dalla distanza, il secondo di testa. Grazie a questi due goal si fa notare, con le prestazioni inizia a convincere tutti: la Roma ha trovato un grande centrocampista, il successore di Francesco Totti. Il ragazzo non ha bisogno di andare in prestito a farsi le ossa, sebbene le richieste arrivino in continuazione, ma deve diventare parte integrante della prima squadra.

L’anno dopo scenderà in campo in 17 occasioni, fermato soprattutto dalla pubalgia, problema che lo accompagnerà a più riprese durante la carriera. Dal 2004-2005 in poi diventa un titolare fisso della Roma: da Capello a Luis Enrique, passando per Spalletti, Daniele è sempre stato un perno dei giallorossi.

LA NAZIONALE. “Gioca meglio con la Nazionale che con la Roma”-questa è l’ultima, pesante accusa mossa contro di lui. Per la Roma ha sempre dato molto, ma con la Nazionale ha vissuto alcuni dei momenti più felici e brillanti della sua carriera. Nel 2004 conquista l’Europeo Under 21 e la medaglia di bronzo alle Olimpiadi: proprio durante il torneo olimpico si fa notare da tutti grazie a delle fantastiche prestazioni, ma soprattutto per un gran goal in rovesciata. Troppo forte per restare in Under, il 4 settembre 2004 esordisce con gli azzurri di Lippi, contro la Norvegia, e, come ogni predestinato che si rispetti, realizza la sua prima rete con l’Italia.

E’ l’inizio di un’altra fantastica storia d’amore; DDR parte per i Mondiali tedeschi del 2006, e tutti sappiamo come andarono a finire. Macchia il suo torneo, però, con un’espulsione rimediata contro gli Stati Uniti, che gli costerà 4 giornate di squalifica. Tante, non troppe: Daniele rientra in tempo per la finale, dove sostituisce il suo Capitano, Francesco Totti, e realizza il terzo rigore in quella fantastica finale vinta contro la Francia. E’ un grande giorno per lui, un grande giorno per il calcio italiano.

E’ uno dei leader dell’Italia, ormai; è stato uno dei protagonisti durante gli ultimi Europei, persi in finale contro la Spagna. Anche nell’umiliazione contro gli iberici uno dei pochi a salvarsi è proprio Capitan Futuro.

LA POLEMICA. “Ho un solo rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera” – “Per la Roma giocherei anche in porta” – “La mia scelta l’ho fatta trent’anni fa”: sono solo alcune delle dichiarazioni d’amore di De Rossi alla Roma. Appare difficile pensare ad una polemica tra due entità unite da un così forte legame, ma, come si dice, ‘l’amore non è bello se non è litigarello’. La polemica nasce per un’incomprensione riguardo la sua posizione in campo, fatto altrettanto assurdo, se si pensa che Daniele per la Roma ha fatto il difensore centrale, l’interno e l’esterno di centrocampo, che farebbe addirittura il portiere per difendere questi colori.

La speranza è che, per il bene suo e della Roma, questa polemica si spenga il prima possibile, che Capitan Futuro si comporti come sa, come ha sempre fatto, che accetti il ruolo di interno. Ruolo in cui si esprime al meglio, come dimostra in Nazionale e come ha dimostrato durante la stagione in cui, con Ranieri in panchina, sfiorò lo Scudetto.

I NUMERI. Sulle sue spalle da anni porta il numero 16, numero al quale si è affezionato nel corso degli anni, nonostante un particolare attaccamento al numero 5. Con l’Italia, nella Confederation Cup del 2009, ha indossato la numero 10 di Francesco Totti: destini che si incrociano. In campionato ha giocato con la maglia della Roma in 285 occasioni, realizzando 33 reti; la sua migliore stagione, dal punto di vista realizzativo, l’ha vissuta nel 2009-2010, sempre con Ranieri in panchina. Indimenticabile la sua rete contro l’Inter all’Olimpico, in quella partita che riaprì un campionato chiuso; altrettanto indimenticabile la rete di Verona, con il suo urlo strozzato in gola, proprio come quello della sua gente, che lì nella speranza che succedesse un evento impossibile.

L’azzurro lo ha indossato in 82 occasioni, segnando 13 goal. E’ il giallorosso più presente in Nazionale e con il maggior numero di reti realizzate: anche qui ha superato Francesco Totti.

 

Luca Fatiga


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