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IL ROMANISTA Destro-Osvaldo, il ballottaggio

Destro ed Osvaldo

(P. A. Coletti)Mattia Destro e Pablo Daniel Osvaldo. Domenica sera a Genova ci sarà posto solo per uno dei due. Zeman per il posticipo dell’ottava giornata di campionato dovrà scegliere a chi affidare la maglia di centravanti. Il tridente d’attacco per due terzi è già deciso. Francesco Totti ed Erik Lamela saranno gli esterni offensivi del 4-3-3 che affronterà la squadra di De Canio. La loro presenza è certa per la stima che il tecnico ha mostrato, con i fatti, di nutrire per entrambi e soprattutto perché il capitano e il giovane argentino queste due settimane di pausa forzata per le nazionali le hanno passate a sudare a Trigoria. Sono andati invece in giro per l’Europa sia Destro sia Osvaldo.

I due attaccanti sono diventati due punti fermi della Nazionale di Prandelli. Questa volta però le due partite contro Armenia e Danimarca hanno visto un Osvaldo schierato sempre da titolare dal ct, con Destro acccomodato in panchina. Un gol nella trasferta in Armenia per Osvaldo, il terzo in tre partite in azzurro e il sesto in sei gare stagionali, rovinato dall’espulsione rimediata martedì sera contro la Danimarca dopo appena 16 secondi dall’inizio del secondo tempo. Un gesto non eccessivamente violento che però ha compromesso il giudizio, fino a quel momento più che positivo, della critica sull’Osvaldo formato azzurro. Il rosso, l’ottavo in carriera, e i 135’ giocati in Nazionale sono un indizio a sfavore dell’italo-argentino nella corsa al posto da titolare nella trasferta di Genova.

Ieri a Trigoria Osvaldo, che deve al più presto togliersi di dosso la fama di “bad boy” rimediata suo malgrado per via delle espulsioni, ha svolto solo lavoro defaticante, così come hanno fatto tutti gli altri giocatori che hanno giocato con le rispettive nazionali. Lui, De Rossi, Balzaretti, Castan e Florenzi sono stati seguiti dal preparatore Ferola, ma non Destro. L’ex Siena ha svolto l’intero allenamento con il gruppo sotto la guida di Zeman. In Nazionale Destro ha disputato solo i minuti finali di Italia-Danimarca. Si è riposato e non vede l’ora di giocare e segnare con la sua nuova maglia. L’astinenza da gol inizia a pesare. Dopo un’estate passata su tutte le prime pagine dei giornali come pezzo pregiato del calciomercato è arrivato a Roma con la nomea di “top player”. Alla prima di campionato era squalificato, contro l’Inter Zeman lo ha utilizzato da esterno destro, contro la Sampdoria ha sprecato una facile occasione, a Torino è entrato solo per far rifiatare Totti e contro l’Atalanta la traversa gli ha negato la sua prima gioia giallorossa.

Contro il Genoa, sua ex squadra, Zeman potrebbe nuovamente scegliere Destro. «A Genova per vincere» è l’imperativo in casa giallorossa. E Destro sa già come si fa. Lo scorso anno ha segnato un gol nell 1-4 del Siena a Marassi. E in quello stadio ha segnato altre due reti. Entrambe con la maglia del Genoa. Una se la ricorderà per sempre. La prima in Serie A, siglata dopo soli 6’ in un Genoa-Chievo del settembre del 2010. A Marassi Destro respira aria di casa e di gol e Zeman lo sa.

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