IL MESSAGGERO Osvaldo: «Quante stupidaggini»

Osvaldo

(U.Trani) – Adesso è la nazionale che gli può far riconquistare Zeman e la Roma. Un mese fa Dani Osvaldo, due gol nelle prime due partite di campionato contro il Catania all’Olimpico e contro l’Inter a San Siro,ha fatto definitivamente pace con Cesare Prandelli che gli negò l’Europeo perché lo aveva visto «un po’ troppo nervoso» in maglia giallorossa. A fine novembre lo schiaffo a Lamela a Udine e a fine febbraio il calcione a palla lontana a Cigarini a Bergamo gli costarono l’avventura in Polonia e Ucraina di quattro mesi fa.
Il percorso stavolta è inverso. Ripartendo sempre dall’Atalanta. Perché se quell’espulsione contro i nerazzurri lo fece uscire dal Club Italia, l’esclusione di domenica scorsa, sempre contro la squadra di Colantuono, non ha influito sulle scelte del cittì che a settembre lo aveva fatto partire titolare sia a Sofia contro la Bulgaria, serata indimenticabile per l’italoargentino con i suoi (due) gol azzurri, sia a Modena contro Malta.

Domani sera a Yerevan contro l’Armenia si prepara a giocare la terza partita di fila con l’Italia e sempre dall’inizio. Con un nuovo partner che è poi il più atteso: Mario Balotelli. A Sofia Osvaldo fece coppia con Giovinco, conosciuto già ai tempi dell’Under 21; a Modena, invece, tandem romanista con Destro, lasciando il gol al giovane compagno. E’ passato un anno esatto dal suo debutto in nazionale: l’11 ottobre del 2011, allo stadio Adriatico di Pescara, Prandelli gli regalò quell’emozione contro l’Irlanda del Nord. Osvaldo giocò 35 minuti della ripresa accanto a Giovinco e l’Italia vinse 3 a 0 l’ultima gara di qualificazioni per Euro 2012. La prima da titolare, invece, all’Olimpico: il 15 novembre, nell’amichevole persa 1 a 0 contro l’Uruguay, si ritrovò accanto proprio Balotelli per 65 minuti, con alle spalle De Rossi, Pirlo, Marchisio e Montolivo, gli stessi che scenderanno in campo contro l’Armenia. Alti e bassi in quella gara, prima dell’esclusione nelle gare seguenti per il codice etico.

Domani sera l’Italia riparte proprio dai due, SuperMario e Dani. Ieri mattina si sono allenati al tiro. Incrociando le loro strade verso la porta. Tagli zemaniani che l’italo-argentino conosce bene. Per il tecnico di Praga è «una forza della natura e quello con più talento dopo Totti», per la società giallorossa, come disse in estate il ds Sabatini, un giocatore «incedibile». La nazionale può riportare l’attaccante, 3 reti in questo campionato in 3 gare giocate (5 in 5 se si contano le due con l’Italia a settembre), al centro del pianeta Roma. «In questi giorni ho sentito un sacco di stupidaggine sul mio conto» ha detto ieri mattina a un amico che era passato a trovarlo a Coverciano. Pochi minuti prima l’addestramento tattico con la squadra titolare. Quella che vedremo domani sera a Yerevan: Buffon; Maggio, Barzagli, Bonucci, Criscito; de Rossi, Pirlo, Marchisio; Montolivo; Osvaldo, Balotelli.

«Cesare Prandelli ci mette la faccia. Alla vigilia di due gare importantissime per la qualificazione ai mondiali del Brasile: è ridicolo pensare che risparmi gli juventini convocati in azzurro», ha chiarito il presidente federale Abete, dopo aver ricevuto una telefonata dal presidente del Napoli De Laurentiis che ha chiesto spiegazioni sul lavoro differenziato fatto svolgere dal cittì ai bianconeri martedì a Coverciano. «Gli ho detto che dobbiamo pensare ai nostri impegni: Prandelli non è tipo che fa sconti».


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