L’UNIONE SARDA L’accordo, i lavori, le polemiche, la rottura

Is Arena

In primavera si inizia a parlare dell’ipotesi di dare una “casa” a Quartu al Cagliari calcio, orfano del Sant’Elia. Il sindaco della terza città dell’Isola, Mauro Contini, e il presidente della società rossoblù, Massimo Cellino, amici di gioventù, trovano immediatamente un accordo. Nel giro di venti giorni la concessione (per tre anni) viene approvata prima dalla Giunta poi dal Consiglio comunale. Lo stadio Is Arenas è un vecchio impianto con un’unica tribuna centrale in cemento armato, che ha bisogno di molto più che di una mano di vernice. Il giorno dopo la firma della convenzione tra Comune e Cagliari calcio, fine maggio scorso, cominciano i lavori per trasformarlo in stadio da serie A.

Un’operazione portata avanti a tempo di record, tutti parlano di “miracolo”: in tre mesi si fa il prato, il settore Distinti, le due curve, la recinzione. Per il completamento della main stand, la tribuna centrale, bisognerà attendere ancora un paio di settimane. In tutto ci saranno 16.500 posti a sedere. Cellino parla di un investimento complessivo da 6 milioni di euro per la struttura. Il canone dovuto al Comune è di 65 mila euro per il primo anno e di 30 mila euro per ciascuno dei due anni successivi. Inoltre dovrà “partecipare” con 120 mila euro al rifacimento in erba sintetica del vicino campo “Sa Cora”, del Quartu 2000.


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