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GAZZETTA DELLO SPORT La Roma perde le ali. Zeman che inventa?

Zeman

(A. Catapano) – A volte ritornano, alimentando false speranze. Che ci faceva ieri Marco Cassetti a Trigoria? Qualche romanista, appena rientrato dalle ferie, deve aver pensato: forse lo hanno richiamato, gli ridanno la divisa per due o tre partite, finché non torna Balzaretti, poi arrivederci e grazie. E sì che sarebbe stato utile, il caro vecchio Cassetti, se il 23 agosto — dopo sei stagioni di onorata militanza in giallorosso — non avesse firmato con l’Udinese e subito girato in prestito al Watford di Zola (e Pozzo). Voi dove eravate quel giorno? Al mare? Foste stati sulla notizia, ieri non vi sareste illusi. «Cassetti è un gradito ospite, si allenerà due giorni a Trigoria», ha comunicato la Roma con un tweet.

Rimedi Pazienza, sulle fasce nei prossimi giorni si andrà avanti con quello che si ha: Balzaretti fuori almeno tre settimane per la lesione al flessore, Dodò in tribuna chissà fino a quando, Piris reduce dal doppio impegno col Paraguay e con tutti i suoi limiti, Taddei pronto a riavviare un motore che ha già trecentomila chilometri. Tutto normale, anzi bellissimo, come ogni aspetto della Roma di Zeman, la squadra più trendy del momento. Perciò, a Trigoria nessuno si scompone, il boemo troverà un rimedio anche stavolta, o invadendo le vie centrali come fatto con l’Inter (ma non è sempre Stramaccioni l’allenatore avversario), o trasformando Piris e Taddei nei nuovi Cafu e Candela (nemmeno con un miracolo). Ci sarebbe anche una terza opzione, che a Trigoria tengono ben nascosta neanche temessero chissà quale spionaggio del Bologna: Marquinhos terzino. Un inedito, forse anche per il ragazzo, che ha poca esperienza pure da centrale. Ma se Zeman ci sta pensando, segno che può giocarci. E che, probabilmente, tanto peggio di Piris non farebbe. Poco importa se ieri, nella partitella contro gli Allievi, lo abbia schierato più terzino (come riferivano siti e radio, ma da Trigoria nessuna conferma) o mediano (comunque non centrale di difesa). A proposito, è finita 12-0: quattro gol di Nico Lopez, tre di Lamela, un cucchiaio strepitoso di Totti, e tutti felici e contenti.Salvo uno, il povero Dodò.
Mistero Benedetto ragazzo, quando farà un allenamento con i compagni? Le ristrettezze della Roma sulle fasce nascono anche dai ritardi del terzino brasiliano. Quasi un anno fa, il 16 novembre 2011, Dodò si fece il legamento crociato anteriore sinistro. Nello stesso giorno, Burdisso subì un infortunio ben più grave. Dieci mesi dopo, l’argentino rimesso in piedi da Silvano Cotti guida la difesa della Roma senza patemi. Il brasiliano, invece, fa ancora disperare Zeman e la dirigenza. Tornerà? Quando? E soprattutto si è capito cos’ha? La versione che arriva da Trigoria è questa: in Brasile lo hanno curato e riabilitato male, logico che il ragazzo al suo arrivo partisse con l’handicap. Ma allora con quale logica Zeman lo ha accolto a Riscone con un paio di allenamenti completi che lo hanno messo subito k.o.? E perché ci ha riprovato durante la tournée americana, ottenendo lo stesso risultato? E i 5′ contro l’Aris, nell’ultima amichevole estiva, non gli hanno fatto male pure quelli? Sarà stata solo sfortuna, di sicuro è un peccato per lui. E un rischio per la Roma: che senza ali diventi più difficile volare. 

 

 

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