GAZZETTA DELLO SPORT Cagliari-Roma: è 0-3. Partita persa ai rossoblù Ma sarà dura battaglia

Is-arenas

(M.Galdi/M.Iaria) –Ora la discussione sullo 0-3 di Cagliari-Roma si sposta negli uffici della Corte di giustizia federale. Scontato il ricorso che il Cagliari sta predisponendo e la battaglia sarà dura: il pronunciamento del giudice sportivo Gianpaolo Tosel è opportuno o sarebbe dovuto arrivare solo dopo che la procura federale avesse completato la sua inchiesta?

La competenza Tosel non ha mai avuto dubbi. «I giudici sportivi giudicano, altresì, in prima istanza sulla regolarità dello svolgimento delle gare, con esclusione dei fatti che investono decisioni di natura tecnica o disciplinare adottate in campo dall’arbitro, o che siano devoluti alla esclusiva discrezionalità tecnica di questi», recita il comma 3 dell’articolo 29 del Codice di giustizia sportiva e per questo ha deciso. Del resto, l’ordinanza emanata dal prefetto di Cagliari era chiarissima: la responsabilità della mancata disputa della gara è stata del presidente Massimo Cellino, con quel comunicato diffuso nella serata di sabato con cui invitava i tifosi ad assistere al match violando le «porte chiuse». In questo caso si applica l’articolo 12 comma 2 del codice («Le società sono tenute all’osservanza delle norme e delle disposizioni emanate dalle pubbliche autorità…») ed è per questo che è scattata la sanzione prevista dall’articolo 17 comma 1 («La società ritenuta responsabile, anche oggettivamente, di fatti o situazioni che abbiano influito sul regolare svolgimento di una gara o che ne abbiano impedito la regolare effettuazione, è punita con la perdita della gara stessa con il punteggio di 0-3»).

Polemiche Alla base del ricorso del Cagliari ci saranno alcuni precedenti per i quali il giudice sportivo non aveva ritenuto di rilevare la responsabilità (anche oggettiva) del club (addirittura si parla di Roma-Cagliari del 19 novembre 2007 quando a Roma non si giocò per gli incidenti scatenati dopo la morte di Sandri), ma nel fascicolo difensivo entrerà anche il comunicato numero 50 delle 14.16 di domenica in cui la Lega riporta la decisione del prefetto che dice che la gara «è differita ad altra data». Sarà battaglia dura anche perché pure i precedenti di 0-3 per la mancata disputa di gare «imputabili» alla società di casa sono tanti. Sicuramente non in Serie A, ma nelle serie inferiori.

L’Uefa Il caso italiano non è passato inosservato dalle parti di Nyon. Intervenendo a La politica nel pallone su Gr Parlamento, il segretario generale dell’Uefa Gianni Infantino ha espresso tutto lo sconcerto della confederazione europea: «È incredibile che in Serie A si arrivi al giorno prima di una gara senza sapere se e dove si gioca. Queste notizie fanno il giro d’Europa e del mondo e lo spettacolo non è molto edificante. Alla sicurezza non si può derogare: noi all’Uefa ci teniamo moltissimo da anni. Il criterio dello stadio è determinante per ottenere la licenza Uefa. In Italia bisogna veramente cambiare marcia in questo senso».[…]

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