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CORRIERE DELLO SPORT Roma e Nazionali non vanno d’accordo

Burdisso

(R.Maida) – Un pedaggio fisso, periodico, senza il Telepass che aiuta a sollevare la sbarra del fastidio. La Roma paga spesso oltre ogni nefasta ipotesi i giri dei suoi giocatori con le nazionali, anche in tempi recenti. De Rossi è l’ultimo di una lunga fila. E nemmeno il caso più grave, se si ricorda quello che è successo a Nicolas Burdisso nel novembre 2011: Colombia-Argentina, partita di qualificazioni mondiali proprio come Bulgaria-Italia. Burdisso sbaglia il tempo di un contrasto, finisce a terra con un ginocchio in frantumi. «Mai visto un infortunio simile nel mondo del calcio» dissero i medici a margine dell’operazione che servì a ricostruirgli la gamba. […]

ALBICELESTI – E con la federazione argentina era già successo di esaminare cartelle cliniche e radiografie, fino alla minaccia di richieste di risarcimento danni. Soltanto poche settimane prima dell’incidente di Burdiasso, Erik Lamela giocò imbottito di farmaci antidolorifici il Mondiale Under 20 e arrivò a Roma con una caviglia grande come un pallone aerostatico. Furono necessari due mesi di cure e sei partite di riposo per consegnarlo abile e arruolato per la sua nuova squadra. Ma è giusto che i club siano così penalizzati dalle nazionali? Vecchia querelle, ognuno ha i suoi diritti e i suoi vantaggi nel rapporto. Però nel caso di Lamela l’Argentina andò un po’ oltre, chiedendo a un suo talento infortunato di giocare un torneo giovanile. Come minimo, una scelta diseducativa.
A META’ – Leggermente diverso il problema di Miralem Pjanic, che incrociò il destino tra club e nazionale. Il 26 febbraio si fece male a Bergamo con la Roma – una leggera contrattura – e poi decise di giocare quasi tutta l’amichevole della sua Bosnia contro il Brasile. Era un evento storico per il suo Paese, la sua voglia di partecipare era comprensibile.Ma alla Roma costò un prezzo alto, perché Pjanic nel finale di stagione non è mai più stato lo stesso. […]
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