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CORRIERE DELLO SPORT Luis Enrique: “Meno male che a Trigoria avevo lo psicologo”

Luis Enrique

 (R. Maida) – Libero dallo stress di un mondo che non ha conquistato e che non lo ha capito, Luis Enrique parla con sarcasmo della sua avventura alla Roma. Curiosamente, succede nello stesso giorno in cui Baldini in televisione gli manda carezze rinnovandogli la stima. Dopo settimane di silenzio, intervallate dai tweet in cui raccontava le sue imprese da ciclista sulle montagne asturiane, Luis Enrique ha accettato di partecipare alla conferenza stampa di un sito spagnolo di sport e psicologia. E ha detto:«Per fortuna mia e del mio staff, con noi a Roma c’era Joaquin. Altrimenti le cose sarebbero andate molto peggio…» . Joaquin di cognome fa Valdes ed è uno psicologo, che spesso era a Trigoria per aiutarlo ad affrontare meglio l’ambiente romano. Valdes non era una presenza fissa come Tonin Llorente, il mental coach diventato famoso per le pacche sulle spalle che dava ai giocatori che Luis Enrique sostituiva (…)

COMPRENSIONE – Luis Enrique ha poi aggiunto che «la barriera della lingua è stata un problema» nella sua stagione alla Roma (…) Luis Enrique ha spiegato: «Ho capito l’importanza di una figura del genere quando sono diventato un tecnico, a Barcellona. Quando giocavo la pensavo diversamente. Al Real Madrid anzi nello spogliatoio pensavamo che qualcosa non andasse in noi, se la società aveva chiamato uno psicologo. Poi piano piano mi sono reso conto che era utile. I calciatori sono persone normali, con le loro paure e i loro problemi, e hanno bisogno di un sostegno. Così come lo staff che lavora attorno alla squadra» .
IN ITALIA – Lo psicologo dev’essere servito a rinfrancarlo dopo le tante sconfitte. Ma non lo ha aiutato ad avere un rapporto sereno con la stampa. Durante la sua stagione italiana, Luis Enrique ha avuto molti confronti dialettici con i giornalisti (sempre in pubblico, mai in privato, coerente al suo stile) che vedeva evidentemente come un ostacolo al suo lavoro. Poi, come per incanto, l’ostilità è cessata nel momento in cui ha deciso di lasciare la Roma. Nelle ultime settimane, anche davanti a domande piuttosto dirette e scomode, rispondeva con il sorriso e con parole dolci. Con la testa aveva già mollato gli ormeggi, sognando le montagne delle Asturie. In estate, tra l’altro, ha ricevuto diverse offerte per allenare, anche in serie A (soprattutto il Genoa e il Pescara hanno pensato a lui). (…)
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