CORRIERE DELLO SPORT Auguri Totti, come te non c’è nessuno

Totti

(R. Maida)  – Ogni aggettivo suona ridondante, nel giorno di un compleanno così speciale. La verità invece merita un approfondimento che non è affatto banale: nel mondo non c’è un altro Francesco Totti. Al di là dei 216 gol, che mercoledì lo hanno portato a raggiungere Altafini nella classifica marcatori di tutti i tempi, è impossibile trovare un attaccante che sia ancora così decisivo a 36 anni.Quasi tutti i suoi coetanei hanno smesso. E chi ancora prova a darsi da fare, non frequenta più campionati di alto livello.

CLASSE 1976 – Soltanto un attaccante nato nello stesso anno gioca in serie A. Ed è romano come lui: David Di Michele (Chievo). Il resto è logorio, stanchezza oppure emigrazione, come nel caso di Marco Di Vaio che una volta esaurito il contratto con il Bologna ha deciso di trasferirsi a Montreal accompagnato da Bernardo Corradi, altro trentaseienne d’area di rigore. I due, curiosamente, già avevano condiviso un’esperienza all’estero: nel Valencia. Ma erano altri tempi e altre prospettive.(…)
ESTERO – Fuori dall’Italia invece non si divertono più gli anzianotti del 1976. Ronaldo, quello originale, fa tenerezza in Brasile. Andriy Shevchenko è entrato in politica in Ucraina, dopo aver concluso in bellezza la carriera con un Europeo da star. Meno glorioso il finale di Ruud Van Nistelrooy, uno dei più forti attaccanti della scorsa decade: si è appena ritirato dopo un’infelice parentesi in Costa del Sol, al Malaga. L’altro olandese Patrick Kluivert ha chiuso con il calcio addirittura quattro anni fa e adesso fa il vice-allenatore del Nec Nijmegen, nel suo Paese. Fernando Morientes, ex centravanti del Real Madrid, ha fatto perdere le tracce dopo il commiato del 2010. E lo stesso Jon Dahl Tomasson, danese computerizzato con un passato produttivo nel Milan, si è arreso allo sfiorire dei muscoli nel 2011, dopo un’ultima stagione al Feyenoord.
STOICO – Diversa è la storia di Alvaro Recoba, il mitico Chino di cui era innamorato Moratti. L’Europa non lo ha voluto più ma il Nacional Montevideo ne sfrutta anche oggi il talento: il 16 giugno scorso un suo gol ha regalato al club il titolo nazionale. Una soddisfazione importante per un calciatore uruguayano che da noi non è mai stato campione.
GIOIA ROVINATA – Per Totti invece l’ultimo capitolo non è stato scritto.Ieri la Roma giallorossa lo ha festeggiato a dovere. Sui blog e i social network l’espressione più diffusa da condividere tra utenti era «Buon Natale» , con un ardito accostamento a Gesù Cristo. E lui ha ringraziato, spiegando: «E’ tutto bello ma mi sarebbe piaciuto gioire per una vittoria con la Sampdoria all’Olimpico, piuttosto che segnare. Il gol non è stato pesante come avrei sperato, anche se mi ha consentito di raggiungere un altro traguardo. Rimane l’amarezza per il pareggio» . Ora c’è la Juve. Totti ammette: «Sarà una partita diversa dalle altre, perché è sentita quasi come un derby. La affronteremo con spensieratezza, convinti delle nostre possibilità. Mi dispiace che non ci sia più Del Piero. Avrei preferito che smettessimo insieme. Ma l’importante è che ci sia io…» .


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