CORRIERE DELLO SPORT Roma, pezzi da novanta

Lamela

(A. Ghiacci) – Il futuro è già a Trigoria. Basta dare un’occhiata alla formazione schierata in questa pagina: una squadra di assoluto valore, che sarebbe già in grado di affontare un campionato di buon livello.Tutti romanisti, tutti a disposizione di Zeman, tutti con una caratteristica definita rispetto all’età: nessuno di questi ragazzi, giovani ragazzi, è nato prima del 1990. Ecco perché oggi, con un anno o poco più di lavoro alle spalle, la Roma è convinta di avere imboccato la strada del futuro. La rosa di Zeman, compresi i giocatori della formazione dei “pezzi da ‘90”, supera di poco i 24 anni di età media, una quota sulla quale si può basare un lavoro pluriennale. Il settore giovanile giallorosso, da questo punto di vista, storicamente è sempre stato di altissimo rendimento: da anni ormai i campionati italiani sono pieni di giocatori cersciuti a Trigoria. (…)

Ma già nelle mani di Zeman c’è per esempio una linea difensiva su cui la Roma è pronta a scommettere. Nego a parte (il francese è a Trigoria ma dall’anno scorso non è ancora riuscito a farsi apprezzare appieno), ci sono Romagnoli e Marquinhos, 17 e 18 anni, che di fatto sono i primi sostituti della coppia di centrali formata da Burdisso e Castan. A sinistra c’è Dodò, classe ‘92 (…)

La linea mediana dei nati dopo il ‘90 in organico dell’attuale Roma è composta da tre che tanti club, oggi, sarebbero disposti a prendere. Il primo, Alessandro Florenzi, è nato nel 1991 ed è cresciuto a Trigoria: questi, tra primo gol in A e Under 21, sono i suoi giorni. Il centrale è giallorosso per merito di Zeman, che lo ha chisto quest’estate ai dirigenti. La scommessa sul greco Tachtsidis, mediano-regista di 21 anni, sembra essere stata azzecata dopo averlo visto all’opera alla prima nel massimo campionato contro l’Inter: nessun timore e sfrontatezza di chi sa di saper giocare a pallone. Poi c’è Pjanic, che non ha bisOgno di presentazioni (…)

Anche l’attacco dei ragazzi giallorossi sembra destinato a far parlare di sé per anni. C’è Erik Lamela, classe ‘92, talento mancino che in Argentina da almeno quattro o cinque anni indicano come nuovo astro nascente. Per prenderlo la Roma ha investito quasi 20 milioni di euro e battuto la concorrenza dei migliori club al mondo. Poi c’è Mattia Destro, anche lui ventunenne, che su per giù sta all’Italia come Lamela sta all’Argentina. Lo volevano tutte le big del nostro massimo campionato, l’ha spuntata la Roma: oggi Destro è già in Nazionale maggiore. Nico Lopez, classe ‘93, ha dati segnali di sé già l’ano scorso in Primavera. La media gol era straordinaria, non quanto il gol che ha messo a segno dopo 6 minuti dal suo debutto tra i grandi. (…)

Alla Roma ormai si procede così: grazie alla programmazione ora si può guardare al futuro con occhi nuovi, pieni di speranza, la stessa che si dovrebbe sempre avere di fronte ai giovani di qualsiasi settore. Il club giallorosso oggi ha un vantaggio rispetto alle altre società di casa nostra: ha iniziato prima un percorso che adesso stanno intraprendendo praticamente tutti, perché in periodi di crisi come questo bisogna puntare sulle idee, sulle novità. Il fair play finanziario impone poi dei costi contenuti rispetto ai ricavi: e quale migliore soluzione se non quella di costruirsi la materia prima, i giocatori, direttamente in casa? Insegnando, peraltro, regole di vita oltre che di sport. Perché il settore giovanile di Trigoria, anche grazie all’opera di Bruno Conti, è scuola di vita, dove i valori non vengono mai trascurati. La Roma infine, sa già di poter contare su tutta una serie di ragazzi che oggi sono in giro a fare esperienza, in prestito o in comproprietà. Se non riusciranno a tornare in maglia giallorossa da protagonisti, serviranno come utilissime pedine di scambio nelle prossime operazioni di mercato. (…)

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