IL ROMANISTA Con Zeman è attacco al potere

Zdenek Zeman

(G. DELL’ARTRI) Trentaquattro gol in sette partite che saranno estive quanto vi pare ma sempre gol sono. Valgono eccome. Spalletti a Castelrotto faceva allenare i suoi attaccanti a porta vuota e diceva loro: «Dovete abituarvi a fare gol, anche così, fateli!». Zeman fa più o meno la stessa cosa. Valgono eccome anche perché le occasioni per farne altre sono state almeno il triplo. «L’attacco non mi preoccupa» ha detto recentemente il Boemo, e non è difficile capire perché. Quello che è difficile, forse e addirittura, è immaginare i margini di miglioramento di un settore offensivo che può competere con chiunque non solo in Italia, ma nel Mondo e in Europa. Leggete: Francesco Totti, Erik Lamela, Bojan Krkic, Nico Lopez, Pablo Osvaldo, Mattia Destro. Al momento i titolari sembrano Totti (beh lui è sempre a parte, giustamente) Destro e uno fra Nico Lopez (!) e Lamela con Bojan e Osvaldo che non puoi non considerare primissime scelte. Il giovane argentino sicuramente in ritiro dal punto di vista atletico ha impressionato (ha migliorato tutti i record di corsa, addirittura quelli di Di Francesco che giustamente qualcuno aveva soprannominato Turbo Eusebio); da quando Zeman lo ha pubblicamente ripreso e da quando gli ha preferito il giovanissimo Lopez (promessissima) il “vecchio” Erik (ha circa vent’anni) ha risposto giocando bene e segnando: l’altro ieri ne ha fatti tre.

Anche Bojan è uno che segna sempre non appena gioca, Osvaldo fa la stessa cosa. Insomma alla Roma segnano tutti. Tutti a parte Totti e Destro che secondo trequarti della critica non solo non avrebbero dovuto giocare insieme (perché ti pare che destro non va alla Juve?) ma nemmeno avrebbero potuto farlo perché “Totti oscura Destro”, “Destro ha paura di Totti” e stronzate simili. Finora hanno giocato qualche minuto insieme, risultato tre gol, e una dozzina d’assist!. L’impressione è che questa Roma anche davanti possa crescere a dismisura: persino negli uomini se è vero che contro gli “irdignesi”in attacco Zeman ha schierato pure Marquinho che proprio ieri ha parlato a Roma Channel: «La mano del nostro tecnico già si vede eccome – ha detto il brasiliano – Sì, m’h afatto giocare davanti in un aposizione ch enon è esattamente la mia ma io mi adeguo, non avevo mai lavorato così tanto come con Zeman. Ora sto bene». E forse le cose coincidono. Basta darci dentro. Andare all’attacco. Lavorare, cioè segnare per la Roma.

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