IL ROMANISTA Campanile: “Le scuse per l’Aris avvicinano la Roma ai tifosi”

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(V. Vercillo) – Diciannove agosto, ore 20.50. Ottocento persone, ancora senza biglietto, in fila in un solo punto vendita – il Ticket Office del Foro Italico – mentre il sistema Lis Lottomatica va in tilt. E’ questo lo scenario che si vede all’Olimpico nel giorno della presentazione della Roma di Zeman contro l’Aris Salonicco. Una concomitanza di eventi – Roma Store e ricevitorie chiuse, punti vendita insufficienti – che hanno costretto la Roma a far entrare i tifosi senza biglietto in Distinti Nord, 5 minuti dopo il fischio d’inizio, facendoli scortare dai suoi steward. Una scelta di cuore, con delle conseguenze. Le critiche sono arrivate da MyRoma, l’azionariato popolare giallorosso: «Poca organizzazione, troppi disagi». La Roma, prontamente, risponde e chiede scusa. «Un gesto unico, che avvicina umanamente la società ai tifosi» dice Walter Campanile, presidente dell’associazione, a Il Romanista.

Dalle polemiche sull’organizzazione dell’amichevole alle scuse pubbliche di As Roma e Lis Lottomatica. Può ricapitolare cos’è successo dopo la gara dell’Olimpico contro l’Aris Salonicco?

In pratica, i problemi sono derivati totalmente dalle biglietterie, durante la giornata del match. Gli As Roma Store non erano aperti, molte ricevitorie hanno deciso di rimanere chiuse e chi era aperto era davvero affollato. Insomma, i punti vendita erano decisamente insufficienti. E in più, la biglietteria online andava a singhiozzo. Ovviamente, tutti i tifosi si sono riversati al Ticket Office dell’Olimpico, dove si sono create file a dir poco importanti, fino a che la biglietteria non è andata in tilt. La Roma ha fatto una scelta, di cuore. Ha deciso di far entrare quei tifosi che non hanno potuto acquistare il biglietto gratuitamente.

Un bel gesto…

Ovviamente sì. Ma non basta a far dimenticare la cattiva gestione della faccenda. Ma attenzione: tutti i problemi sorti il 19 non sono imputabili al club, perché la Roma non può gestire tutto. La nostra lettera era infatti indirizzata a tutti coloro che lavorano per la Roma. Se tutti i tifosi chiedono ai giocatori di dimostrare di meritare la maglia che indossano, noi lo chiediamo anche agli addetti ai lavori fuori dal campo. Il tifoso della Roma non merita l’approssimazione.

La Roma si è scusata pubblicamente.

Sì. La Roma di oggi è decisamente più sensibile alle dinamiche del tifoso e alla sua volontà. Ha chiesto scusa tramite un comunicato ufficiale, gesto mai fatto prima. E questo gesto avvicina umanamente la società ai tifosi. Con questa presa di posizione la Roma ha fatto un passo avanti importante a favore dei tifosi. La Roma si sta avvicinando a un atteggiamento di gestione societaria più simile a quella vista in Europa, con un tipo di rapporto diverso con la tifoserie.

Per il futuro cosa vi augurate?

Sicuramente che la Roma faccia tesoro di quest’esperienza negativa. Le scuse ci hanno fatto molto piacere, ripeto. Perché si sta andando verso un tipo di rapporto non solo commerciale, ma anche umano. Per il futuro tutti gli attori di questo sistema, club tifosi e società terze, devono capire che la Roma e la tifoseria esigono – e meritano – un servizio di prima fascia.

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