GAZZETTA GIALLOROSSA Arrivederci Bojan

Bojan Krkic

Della serie “poteva essere una storia importante, ma non lo è stata e non lo sarà mai”. Può essere riassunta con questa frase l’avventura di Bojan Krkic Peréz in giallorosso.

Nel giugno dello scorso anno, quando uscì il suo nome come “probabile primo acquisto della Roma americana” gli occhi dei tifosi giallorossi cominciarono ad inumidirsi ed a luccicare. Il miglior prodotto della cantera del Barcellona con la maglia della Roma…sì il miglior prodotto visto che vestendo la maglia azulgrana fra Juvinil e Cadete mette a segno 889 gol totali, meglio anche di (suo cugino) Messi. L’arrivo di Bojan, preceduto dall’approdo sulla panchina giallorossa di Luis Enrique, porta nella capitale il culto dell’utopia barcellonista: progetto giovani, possesso palla, gol, spettacolo e, soprattutto, trofei, bacheche piene, feste in piazza.

E’ il 22 Luglio 2011 il giorno della fumata bianca: Bojan firma (probabilmente) il contratto più cervellotico e complicato della storia del calcio. In sintesi l’operazione prevedeva il versamento di 12 milioni di euro nelle casse del Barcellona per quanto riguarda la Roma, seguito poi dal diritto al riscatto da parte del Barcellona al termine della stagione sportiva 2011-2012 per una cifra pari a 17 milioni di euro o l’obbligo nel 2012-2013 per 13 milioni; la Roma, comunque, si riservava la facoltà di bloccare tale diritto versando ulteriori 28 milioni, per un totale di 40 milioni di euro. L’ambiente giallorosso, già instabile di suo, cominciò a nutrire perplessità sul vantaggio dell’operazione con commenti del tipo: “E se poi fa 100 gol il prezzo si triplica” o  “Viene qua a fa il titolare perché la non gioca, poi se fa bene se lo ripiano”.

Per fortuna presto arriva il campo, ma gli esordi sono da brividi: 0-1 con lo Slovan in Europa Legue e 1-2 con il Cagliari la prima di campionato e prestazioni opache per il giocatore che viene messo subito in discussione. Bojan risponde alle critiche siglando il suoi primo gol in campionato nell’incontro con l’Atalanta dell’1 ottobre. I gol di Krkic a fine stagione saranno 7 in 33 presenze: oltre a quello con i bergamaschi lo spagnolo castiga il Novara (andata e ritorno), Milan, Inter, Lecce e Cesena.

La disastrosa stagione giallorossa, settima e fuori dall’Europa, ridimensiona anche Bojan che, nonostante il legame catalano con Luis Enrique, non parte quasi mai titolare e dimostra anche notevoli limiti, soprattutto mentali, aumentati anche da “umiliazioni” come quella che lo porta in panchina contro il Catania nel recupero della 18a giornata dove gli viene preferito Piscitella.

L’addio di Luis Enrique con conseguente arrivo di Zeman, sembra aprirgli un portone. Tutti gli addetti ai lavori valutano il giovane spagnolo il più adatto al 4-3-3 zemaniano e lo dimostra lo stesso allenatore boemo impiegandolo sempre titolare quando disponibile, con il giocatore che (apparte i gol con i boscaioli) va in gol contro Zaglebie Lubin ed El Salvador. Un piccolo infortunio all’ingiune lo mette ko nell’ultimo periodo pre-campionato, ma le parole del tecnico di Praga non lasciano dubbi sulla sua utilità nel corso della stagione: “Gioca un po’ troppo da individualista, ma per me è importante, è molto bravo tecnicamente, è vivo, spero ci aiuterà tanto. Poi come ruolo penso che sia più adatto a fare l’esterno”.

Le parole di Zeman, però, stonano con quello che è accaduto nell’esordio di campionato della Roma contro il Catania di domenica 26 Agosto all’Olimpico. Sul 2-1 per i siciliani ci si aspetta ovviamente una svolta e, mentre tutti invocano a gran voce Bojan, entra Marquinho in un ruolo assolutamente non suo. La domanda sorge spontanea: Zeman già sapeva della partenza del catalano? O è stata soltanto una scelta tecnica che ha poi portato alla richiesta di cessione da parte dell’attaccante?

L’avventura di Bojan nella capitale è durata poco più di un anno. Le aspettative  erano sicuramente diverse: il giocatore, rispetto alle incredibili doti tecniche, ha evidenziato una personalità assolutamente discutibile e, almeno per quel che riguarda chi vi scrive, la cessione del ragazzo è grave non tanto per la perdita di valore tecnico, quanto per il “regalo” fatto ad una diretta concorrente in netta difficoltà come è il Milan in questo momento. Ora è inutile stare qui a urlare contro la società, rea comunque di aver commesso un gravissimo errore: aspettiamo spiegazioni (economiche, tecniche, ambientali, quello che volete) ed, eventualmente e con speranza, un sostituto all’altezza.

Arrivederci Bojan ti auguriamo un futuro roseo e pieno di gol…preferibilmente quando rivestirai la maglia blaugrana.

A cura di Giovanni Parisi


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