CORRIERE DELLO SPORT “Non era la mia Roma”

Zeman

(A. Ghiacci) – Rientra tra gli applausi. Anche in tivù. E non fa i complimenti alla sua Roma. Per niente.«Nellinsieme non è stata una grande partita da parte nostra. Abbiamo giocato al contrario, troppo sul possesso, senza partire mai. Dispiace aver preso il primo gol su fuorigioco, ma non incide sulla prestazione. Poi nellultimo quarto dora e a inizio secondo tempo, un po meglio. Totti ha giocato troppo largo, Lamela ancora non ha i tempi di entrata. Bisogna lavorarci tanto, lo stiamo facendo dallinizio. I movimenti che voglio non li ho visti. Non abbiamo giocato insieme anche sul corto. Cambiare il campo in orizzontale non serve a noi, ma agli avversari per riorganizzarsi» .

La fase difensiva non ha convinto fino in fondo. «Abbiamo subito due gol da azioni viziate da fuorigioco. E poi abbiamo rischiato di prenderne uno dopo il 2-2 e questo può succedere. Se io guardo la fase difensiva degli altri, preferisco sempre la mia» . Zeman critica gli arbitri: «Io critico la mia squadra e critico anche gli arbitri quando sbagliano. Io non la penso come Nicchi che non si può parlare con gli arbitri e dire quello che è successo sul campo» . Ma Zeman ha voglia di scudetto? «Io voglio vincere dimostrando sul campo di essere migliore degli altri. Il campo dovrebbe dire quale squadra fa meglio: non sempre è successo in passato» . Petrucci ha detto che Zeman dice ciò che la gente pensa. «Lui è il numero uno dello sport italiano e vorrà lo sport pulito e giusto. Mi fa piacere» .Alla fine unaltra ramanzina per i suoi: «Abbiamo lavorato per cinquanta giorni su cose diverse da quelle proposte in campo con il Catania. Speriamo di migliorarci» .

PRODEZZA – Un gran gol, una dedica speciale che almeno a caldo resta top secret. Osvaldo mette la sua firma sul 2-2 della Roma allOlimpico.«Ancora siamo sulle gambe, nel primo tempo non non siamo andati benissimo, ci è mancata profondità. Nel secondo tempo abbiamo trovato più spazi, è arrivata la profondità che ci chiede Zeman. Ma dobbiamo migliorare tanto» .

La Roma ha concesso troppo dietro. «Quando proponi sempre rischi qualcosa, lo sappiamo – dice Osvaldo – dobbiamo stare più attenti nelle ripartenze avversarie. Cè da lavorare, da migliorare, ma è andata abbastanza bene» . Un palo, un gran gol, lo scorpione?? tentato di tacco. Osvaldo ha mostrato il repertorio. «No, non sono andato benissimo nel primo tempo, ho sbagliato gli inserimenti. Nel secondo tempo sono migliorato come tutti. Per fortuna è arrivato quel gol, che è stata un po la mia rivincita ».

IL RITORNO – Sette anni dopo in A, tredici anni dopo alla Roma. In panchina c’è di 68 of 202 nuovo Zeman. Cinquantamila persone, lo stadio è pieno come anni fa. L’emozione è alle stelle. Ci sono i dirigenti, da quelli italiani a Tacopina, in rappresentanza degli americani. All’annuncio delle formazioni il termometro va su quando si presenta lui, la storia, il numero dieci, il capitano: «Francescooooo……» . Totti bacia il figlio a bordo campo, in un abbraccio bello almeno quanto alcuni dei suoi gol migliori. Poi l’altro inno “Roma Roma Roma”, e l’ingresso delle squadre. Brividi veri.

PARTITA – Il primo tempo finisce con il Catania in vantaggio. Poi pareggia la Roma, poi il gol di Gomez che fa calare il gelo: nonostante il gran caldo il brivido è proprio quello del freddo più intenso. Passano i minuti, la serata volge al termine. Si alza, stavolta, Zeman. La curva Sud canta ancora. E il piccolo Nico Lopez addolcisce il tutto: sombrero e sinistro al volo. E’ il pari che chiude la notte romanista.

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