IL TEMPO La campagna d’America si è chiusa con un sei su sei che è un inno alla fiducia

Osvaldo Lamela

(M. DE SANTIS) – San Salvador, grazie anche all’impreparazione e all’indulgenza dell’arbitro Vaughn, ha trasformato la partita in una gazzarra degna del peggior saloon. Il 2-1 finale, griffato Osvaldo e Bojan, è stato solo il contorno a un piatto principale condito da qualche rissa, un’espulsione per Tachtsidis (reo di aver provato a farsi giustizia con metodi da judoka dopo essersi beccato una testata da Figueroa), una gomitata rifilata a Totti, una mezza invasione di campo e qualche lancio di bottigliette ai bersagli romanisti da parte dei tiratori salvadoregni camuffati da tifosi.

«È stata una partita vera – ha commentato Zeman – mi è piaciuto molto il nostro primo tempo, poi abbiamo giocato sul pressing. Tachtsidis? Quando uno prende una testata può capitare che reagisca male, io al posto suo mi sarei coricatp per terra e avrei pianto. L’arbitro, comunque, ha sbagliato. Il bilancio della tournèe è buono, ma siamo ancora in fase di preparazione. I risultati sono buoni, ma dobbiamo andare avanti senza montarci la testa. Ora riprenderemo a lavorare il 2 agosto in Austria». Il tour americano è finito, la Roma torna oggi a casa e potrà starsene in pace per tre giorni. Mercoledì, infatti, la banda di Zeman si ritroverà a Trigoria e giovedì partirà per Irdning, dove si fermerà fino al 13 agosto.

Nel ritiro austriaco ci saranno, ovviamente, Destro e Piris: l’ufficialità per entrambi arriverà entro domani. Al contrario non ci saranno più Rosi, che andrà al Parma con Okaka, e Verre, destinato al Genoa che a suo volta lo girerà in prestito al Siena. A Zeman non dispiacerebbe che a Irdning si palesassero, meglio il prima possibile che poi, anche altri due terzini e un centrale di difesa. Sabatini, per le fasce, aspetta che Balzaretti decida il suo futuro e tiene in stand-by Jung e Torosidis. Per il difensore centrale si cerca un destro possibilmente veloce. Lovren, offerto già a febbraio, ha il difetto di essere extracomunitario ( e forse lo resterà ancora per un po’ di tempo). Per Uvini, bloccato da Sabatini, appuntamento a dopo le Olimpiadi.

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