IL MESSAGGERO Sbaglia chi rimprovera Totti, non può essere questa la Roma

Totti in conferenza

(V. Cerracchio) – Totti, che fa il capitano, l’ha detto chiaro: «Senza campioni la Roma non va da nessuna parte». Sabatini, che fa il direttore sportivo, gli ha risposto ieri: «La società sta facendo un lavoro sano, sensato e giusto».Che in termini di giocatori significa aver preso per ora il giovane brasiliano Dodò, il centrale Castan, il grecoTachtsidis e probabilmente lo statunitense Bradley. Totti ha fretta di vincere, la Roma americana evidentemente no

O meglio, dopo aver speso cifre folli lo scorso anno, con un saldo negativo di 40 milioni, per un misero settimo posto, i padroni a stelle e strisce, più che mai attenti ai conti e molto presi dal merchandising, hanno deciso di serrare il portafogli. L’ombrello offerto ai tifosi si chiama Zeman, garanzia di spettacolo non di risultati. Ma quelli, dopo il boom di abbonamenti iniziali dovuto anche all’abolizione della tessera del tifoso e all’unificazione dei prezzi della Tevere, ora si sono messi sulla sponda del fiume. (…).

Galliani, a nome del Milan, ha spiegato, è vero, che la crisi è generale, che non si può competere con petrolieri russi ed emiri, ma intanto la Juventus il suo l’ha fatto per tempo e sembra non aver finito: ha innestato nella squadra-scudetto Asamoah, Lucio, Giovinco e Isla, oltre al giovanePogba; in più tratta Jovetic, Destro Kolarov. E va da sé che è all’alto che una squadra che vuole essere di vertice deve guardare. Sabatini ha fatto il cammino del gambero: il 23 marzo aveva annunciato due-tre giocatori di grande livello, dal curriculum affermato; il 4 luglio ottimi calciatori; l’8 luglio ha detto di scordarsi i top-player: «Non arriveranno grandi nomi».

Una clamorosa marcia indietro che ha fatto scattare l’allarme, i romanisti sono compatti conTotti, che ha ribadito concetti già espressi da De Rossi. La Roma non ha lo stadio e non ha le coppe (…) ma non può rinunciare a priori almeno a un campione. Allargare semplicemente una rosa di comprimari è una strada che non porta consensi né risultati. Totti ama troppo visceralmente la Roma per permettersi di non ascoltarlo, addirittura di riprenderlo. E se arrivaDestro ma parte Borini il prodotto non cambia: due giovani azzurri e solo il partente agli Europei c’era.

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