IL MESSAGGERO A caccia di gol

Zeman

(U. TRANI) –Vincenzo Cangelosi, fedelissimo del tecnico di Praga, è in mezzo al campo. Zdenek Zeman lascia a lui dirigere le operazioni per l’assalto alla porta. Ma non si distrae mai e assiste lungo il fallo laterale alle esercitazioni offensive. Il lavoro si ripete spesso. Almeno tre sedute, in questi otto giorni negli Usa, sono state dedicate interamente o quasi agli schemi d’attacco. All’Uic di Chigago, al Mit di Boston e ieri alla Montclair State University del New Jersey. Sui campi di tre università Osvaldo, Totti, Lamela, Bojan, Lopez e, per ora, Marquinho studiano come battere i portieri nella prossima stagione. Per salire sulla giostra del gol e non scendere più. Nei primi test, le indicazioni sono abbastanza positive. «Vedo già accenni del mio calcio, noto qualche tentativo di mettere in pratica quanto provato in allenamento. Ma bisogna fare ancora molto» chiarisce Zdenek che pignolo lo sarà sempre.
Stavolta anche di più. Finalmente tornato a Trigoria, Zeman non vuole smentirsi. Calcio propositivo e divertente. Non fine a se stesso, però. La Roma dovrà segnare tante reti. Perché lo spettacolo per l’allenatore giallorosso è tutto nella fase realizzativa. Lo confermano i suoi 25 anni da tecnico in Italia, dalla serie A alla C2 (o viceversa), durante i quale le sue squadre hanno sempre fatto centro con facilità: media di 1,51 gol a partita per un totale di 756 reti in 1141 gare. Meglio addirittura di altri due allenatori che, magari con più equilibrio tattico di Zdenek, hanno sempre scelto un’impostazione propositiva e di squadra: Luciano Spalletti, media di 1,46, e Arrigo Sacchi, media di 1,27.
Media alta per Zeman anche tirando le somme alla fine di ogni campionato: 45,6. Il tecnico dello Zenit è fermo a 40, 9, mentre l’attuale coordinatore tecnico delle nazionali giovanili azzurre si accontentò di 37,7 gol a tornei. Solo all’estero il boemo non ha funzionato per le esperienze negative al Fenerbahce e alla Stella Rossa: media gol a partita calata a 1,50 per il sorpasso di Spalletti, 1,53, proprio grazie al biennio passato a San Pietroburgo.
Di sicuro gli attaccanti della Roma, con gli addestramenti di Zeman, devono riscattare i numeri della passata stagione. Il migliore tra le punte giallorosse, come realizzazioni in campionato, è stato Destro che l’anno scorso giocava al Siena (12 gol), e questo fa pensare alle cifre deludenti di Osvaldo (11 reti), Totti (8), Bojan (7) e Lamela (4). La media più alta è di Nico Lopez: 15 gol in 12 gare, ma con la Primavera.

Le statistiche sulla sfida a distanza tra il nuovo allenatore e l’ex tecnico giallorosso che è alla terza stagione in Russia sono confermate anche dalle parole di Francesco Totti, nell’intervista esclusiva rilasciata alla tv statunitense Fox: «Ho avuto tanti allenatori e anche molto bravi, ma quelli che ho apprezzato di più sono Zeman e Spalletti: entrambi sono sempre stati concentrati sulla tattica, con grande attenzione agli scemi offensivi. In assoluto, due allenatori davvero preparati».
In attesa di Destro, Zeman sta lavorando su tre coppie. A destra Lamela e Nico Lopez, cioè i due mancini, e con l’argentino che è il più sicuro dei sei attaccanti in rosa per il posto da titolare. Da centravanti Osvaldo e Totti. E a sinistra Bojan e Marquinho (3 gol in 15 partite nel campionato scorso), destro lo spagnolo e sinistro il brasiliano, quest’ultimo cambio di Pjanic per il centrocampo. Se non ci saranno novità di mercato, Destro finirà a sinistra a giocarsi il posto con Bojan e forse partirà favorito.

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