CORRIERE DELLO SPORT E Totti sa stupire anche sui gradoni

Totti

(R. Maida) – Su, su e ancora su. Come la cabinovia che porta in cielo, ai meravigliosi 2.275 metri del Plan de Corones che si scorge dal campo di allenamento. I muscoli che spingono, cigolano, si aprono e si chiudono. E non per la fatica di un’escursione ma per il sudore di un altro duro allenamento della Roma. Al giorno 8 del ritiro di Riscone si è materializzato il terrore dei giocatori che lavorano con Zeman: i gradoni.

COSTRUZIONE – Hanno potenziato e fortificato centinaia di calciatori negli ultimi trent’anni. Dai tempi del Licata di Modica, che ora fa il vice allenatore, fino al Pescara di Insigne e Verratti. Qui non erano previsti, inizialmente. Non c’erano proprio, nel centro sportivo di Riscone. Su richiesta del capo è stata portata una tribunetta mobile, con cinque file di metallo su cui saltare. E’ servita anche domenica per ospitare i tifosi, durante l’amichevole contro la selezione della Val Pusteria. Ma in questo caso è stato un benevolo strumento di tortura per la squadra. Ai primi gradoni dell’anno molti giocatori si sono avvicinati con il sorriso, quasi fossero consapevoli del destino a cui andavano incontro. E poi hanno sopportato con grande dedizione ma anche grande sofferenza. Tum, tum, tum. Prima a gambe alternate, poi unite, poi ancora gambe larghe.(…)

PROGRESSO – Dall’iniziazione al rito zemaniano è stato esentato Dodò.Ma le sue condizioni sono incoraggianti: si allenato per buona parte della seduta insieme con i compagni, riposandosi solo quando la Roma si è misurata con i gradoni. E’ tornato a lavorare poco dopo quando sono cominciate le esercitazioni tattiche. Segno che il ginocchio sta meglio. Sono rimasti a guardare invece Juan (affaticamento) e Greco (…)

PROVE – La seconda parte dell’allenamento mattutino è stata dedicata alle esercitazioni tattiche. I giocatori hanno tolto le scarpe da ginnastica e infilato gli scarpini usando il pallone. Tra i più volenterosi Francesco Totti che in un primo momento è stato provato come esterno sinistro del tridente, come nella prima amichevole del ritiro. E che in seguito ha fatto il vertice alto dell’attacco in un esercizio sulle verticalizzazioni e le ripartenze. La squadra che recuperava il pallone doveva immediatamente lanciare il pallone verso la punta centrale, che era appunto Totti.

INTERMINABILE – L’allenamento è finito dopo 130 minuti: praticamente una partita intera comprensiva di supplementari e recuperi. Non abbastanza da scoraggiare Rodrigo Taddei, come sempre tra i migliori atleti del gruppo. «Questo tipo di preparazione ci darà molti vantaggi in campionato – ha spiegato a Roma Channel – a me piace, perché se stai bene fisicamente poi riesci a rendere al massimo. Per fortuna non fa molto caldo in montagna, altrimenti sarebbe ancora più faticoso raggiungere una buona condizione». Taddei sottolinea un particolare interessante, ricordando i metodi di Luis Enrique e Ranieri: «In altri anni, altri ritiri, lavoravo anche da solo per fare più corsa. Con Zeman corriamo tutti e credo che possa solo essere un bene per i risultati della squadra. Da questo punto di vista, con la parte atletica così dura, mi sembrano gli allenamenti di Spalletti»

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