CORRIERE DELLO SPORT Maestro Zeman, ieri prima magia

Zdenek Zeman

(R. Maida) – Il maestro del sogno ha deciso di tornare in un giorno magico. Non vorrà mica farci credere che è stato un caso? Zdenek Zemanaveva ha lasciato la Roma il 4 giugno del 1999, con la delusione di un addio che all’epoca non capiva. E’ rientrato a Trigoria il 4 giugno del 2012, pronto a completare  «le cose che non sono riuscito a fare tredici anni fa» . Con il risarcimento della storia. Ora sì, il cerchio è chiuso anche se i personaggi sono altri e la casa della Roma è molto diversa da allora.  «E’ tutto cambiato» ha osservato Zeman nel giro di ricognizione di spogliatoi, palestra, macchinari medici, campi. E quando i dirigenti gli hanno fatto notare che sulla tribunetta del campo Di Bartolomei non esistono più i gradoni, sostituiti dalle poltroncine per il pubblico, Zeman si è messo a ridere. I gradoni, uno dei capisaldi del sistema di lavoro, dovrebbero comunque ricomparire: è allo studio la possibilità di rimuovere una parte dei sedili per lasciare spazio alla fatica. 

DUE ANNI – Jeans e camicia celesti, un’emozione palpabile, Zeman è entrato a Trigoria intorno alle 15. Nel tardo pomeriggio invece la Roma ha annunciato quello che già era filtrato: Zeman ha firmato un contratto biennale, e non annuale, accontentando le richieste di Baldini che chiedeva uno strappo alla regola. Zeman, per la prima volta in carriera, si è impegnato per più di una stagione. Tanto per dare il segnale che già aveva espresso a parole, sabato scorso a Pescara:  «La Roma è l’ultima occasione della mia carriera» . Definito anche lo staff, con il vice storico Vincenzo Cangelosi, il collaboratore tecnico Giacomo Modica – ha appena allenato il Lecco in Seconda Divisione senza evitare la retrocessione – e il preparatore atletico Roberto Ferola. Lo stipendio sarà di un milione netto a stagione più i bonus, anche se a differenza del contratto di Luis Enrique le cifre non sono state comunicate. Nella nota comparsa sul sito della Roma, si parla di  «emolumenti in linea con i parametri di mercato» Zeman parlerà per la prima volta da allenatore della Roma alle 17 di oggi, dopo una serie di riunioni che ha organizzato a Trigoria per pianificare il lavoro di avvicinamento al ritiro. 
IL PIANO – Nelle prime chiacchierate, Zeman ha chiesto di allungare il periodo di preparazione in montagna a Riscone di Brunico. Invece degli undici giorni pensati con Luis Enrique prima e con Montella poi, il ritiro potrebbe durare quasi due settimane: partenza tra il 4 e il 6, ritorno il 17 o il 18. E’ tutto ancora da definire. Il raduno a Trigoria sarà fissato un paio di giorni prima del trasferimento a Riscone, per le visite mediche e i test atletici. Durante il ritiro ci saranno almeno tre amichevoli l’ultima delle quali, a Innsbruck l’ultimo giorno, potrebbe coinvolgere il Manchester City di Mancini (le trattative sono in corso). Dal 20, poi, comincerà la tournée negli Stati Uniti.
IL SISTEMA – Tramite il preparatore Ferola, che in mattinata ha incontrato lo staff medico e i preparatori atletici della Roma, Zeman ha già spiegato le sue intenzioni: durante l’estate ci saranno molte sedute atletiche, con ripetute sui 3.000 e sui 2.000 metri e con i cambi di velocità, e meno pallone rispetto all’esperimento Luis Enrique. Nelle settimane ordinarie a Trigoria, invece, sono previste due doppie sedute di allenamento, come a Pescara. Previsti degli aggiustamenti anche alla dieta: in ritiro, almeno nei primi giorni, saranno probabilmente aboliti i carboidrati anche se non si arriverà ai livelli degli Anni 90, quando i giocatori mangiavano solo patate e verdure. La rivincita di Zeman parte da una maggiore elasticità.
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