CALCIOSCOMMESSE Pippo Marra: “Stop al calcio? Non sto nè con Monti nè con Zamparini”

Pippo Marra

“Non sorriderei con sarcasmo alla battuta del presidente Monti sulla opportunità di una pausa di riflessione di uno o due anni che il mondo del calcio dovrebbe darsi”. Lo afferma Pippo Marra, consigliere d’amministrazione dell’As Roma. “Ancora meno condivido le invettive lanciate contro Monti dal presidente del Palermo Zamparini. E neppure sosterrei che l’ipotesi di Monti penalizzerebbe tutto il mondo del pallone, buoni e cattivi, come ha dichiarato il presidente della Figc, l’amico Giancarlo Abete -prosegue Marra-. Eppure Abete ricorda che, dopo le violenze degli ultras inglesi all’Heysel, l’Uefa sulla proposta del governo di Londra -ripeto: su proposta della stessa Gran Bretagna- escluse le squadre inglesi dalle Coppe Europee per cinque anni, vale a dire fino al 1990. E cosi’ tutte le squadre e tutti i tifosi d’Oltremanica, buoni e cattivi, furono puniti. Ma da allora il calcio inglese s’e’ rilanciato alla grande. Nelle scorse settimane qualcuno ha sorriso con scetticismo, ma molti altri hanno accolto seriamente la mia modesta proposta per una convocazione degli Stati Generali del calcio al fine di affrontare e risolvere tutte le gravi questioni che affliggono questo sport – prosegue la nota affidata all’Adnkronos -: da quella degli ultras, vere e proprie bande organizzate, a quella degli arbitraggi al di sopra di ogni sospetto, a quella dell’introduzione di tecnologie di controllo. Ancora: da quella degli stadi ormai inadeguati a sostenere il peso di uno sport cosi’ popolare a quella delle questioni finanziarie e dei bilanci delle squadre”.
“E, non ultimo, dalla questione dei diritti televisivi a quella degli operatori della comunicazione/informazione. I quali – osserva Marra – non sempre prendono le doverose distanze dagli interessi diretti o indiretti che ruotano attorno al calcio e, non dando dignita’ alla propria missione, piegano opinioni e comportamenti all’audience, e dunque alla pubblicità o agli abbonamenti che le singole squadre assicurano. Come si vede si tratta di una massa di problemi che le caste del calcio fingono di non vedere, scegliendo il tirare a campare con puntuali quanto sterili moniti cui mai seguono provvedimenti adeguati. Così tutto resta come prima e peggio di prima, e tutti i responsabili dei nostri sport restano gattopardescamente sulle loro poltrone, ormai tutt’uno con i loro corpi. Dopo la tempesta del calcio scommesse penso che si debba andare persino oltre gli Stati Generali o, quanto meno, che questi debbano essere aperti all’apporto anche delle autorita’ istituzionali e di Governo piu’ alte, al mondo dell’informazione multimediale. Sara’ cosi’ possibile giungere al varo di un’Autorita’ istituzionale che controlli la regolarita’ e la trasparenza del mondo dello sport, ormai quasi tutto professionistico visti pure i proventi della pubblicita’ che ricadono sugli atleti e sulle societa’ di provenienza. Tale Autorita’ di garanzia – conclude Marra – non condizionerebbe ne’ limiterebbe l’autonomia dello sport, slogan troppo spesso ripetuto esclusivamente a vantaggio delle varie caste, ma potrebbe vigilare sull’etica di un’attivita’ che, insieme alla famiglia e alla scuola, puo’ favorire una corretta formazione dei giovani”.

Fonte: adnkronos

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