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IL TEMPO Roma, Zeman adesso spera

Zeman

(A. AUSTINI) – Il puzzle è quasi composto e assomiglia sempre più al ritratto di Zeman. Il boemo non è ancora l’allenatore scelto dalla Roma ma diversi fattori stanno giocando a suo favore. Un quadro ancora confuso, con tante opzioni e variabili che restano rinchiuse nei pensieri di Baldini e Sabatini, rientrati ieri da Madrid dopo aver incontrato Bielsa. Tra oggi e domani è attesa la decisione dei dirigenti: ormai ci siamo. Il boemo ha già dato la sua disponibilità. Il contatto diretto con la Roma c’è stato e i dirigenti del Pescara sono già stati informati: se arriverà la chiamata da Trigoria, Zeman dirà sì senza esitazioni. Baldini e Sabatini stanno valutando i pro e i contro di una scelta affascinante e al tempo stesso rischiosa. Una scommessa, come quella fatta su Luis Enrique. Il boemo è considerato l’uomo perfetto per allenare e valorizzare una squadra di giovani, dalla sua c’è anche la conoscenza dell’ambiente, l’amicizia «giusta» con Totti e un forte appoggio della piazza: ieri una ventina di suoi tifosi si sono presentati a Trigoria con tanto di striscione appeso accanto al cancello d’ingresso. Senza contare gli appelli sparsi su social network e radio private. Ma Zeman è anche un azzardo, non esattamente il tecnico a cui affidare una squadra che vuole vincere subito. E, soprattutto, rappresenta in ogni caso un ritorno al passato. Concluso ieri sera un campionato straordinario in serie B alla guida del Pescara con la vittoria di misura sulla Nocerina che vale il primo posto finale, il boemo è pronto a fare le valigie e vorrebbe comunicarlo mercoledì. Ma prima deve attendere le mosse della Roma. Il giro di consultazioni con gli allenatori si è concluso ieri in Spagna. Il dg e il ds hanno esposto a Bielsa il progetto romanista e hanno sondato la sua disponibilità. L’argentino è orientato a lasciare Bilbao. «L’Athletic – ha detto dopo aver perso la finale di Coppa del Re con il Real – è un’esperienza che a chiunque piacerebbe aver vissuto, ma la valutazione finale non è buona: nella Liga abbiamo chiuso al decimo posto ed abbiamo perso le due coppe». Parole che sanno tanto di addio, e in fatti l’Athletic sta già cercando un sostituto. Ma è tutta da verificare la voglia del «Loco» di spostarsi a Roma. Non appena Montella (al momento accantonato) è passato dalla testa alla coda della corsa, per diversi giorni Villas Boas ha guidato il gruppo dei pretendenti alla panchina giallorossa. Baldini e Sabatini sono rimasti stregati dalle sue idee, ma il portoghese ha perso via via posizioni.

Troppo rigide alcune condizioni dettate nei contatti dei giorni scorsi: Villas Boas è ancora provato dall’esperienza con il Chelsea dove è stato fatto fuori dai «senatori». Per questo vorrebbe un sostegno ancor più forte dalla società nel gestire alcune dinamiche nello spogliatoio, oltre a chiedere investimenti importanti (forse troppo) per costruire subito una squadra da vertice. Sabatini lo ha incontrato a Lisbona la settimana scorsa e, forse, una seconda vola: Villas Boas è stato avvistato e fotografato mercoledì a Milano in un ristorante a Porta Venezia. E quel giorno dalle parti del Duomo è passato anche il ds giallorosso. La Roma sarebbe pronta ad accontentare il portoghese dal punto di vista economico ma gli ha chiesto di «ammorbidire» le altre richieste. Fino a ieri non è successo e questo lo allontana dalla Capitale. Il tempo per i ripensamenti è quasi scaduto. Intanto la Roma prova almeno a impostare il mercato. La missione di Madrid ha compreso una tappa nella sede del Real per trattare il riscatto di Gago. Gli spagnoli hanno accettato di concedere uno sconto ma non vorrebbero scendere sotto i 5 milioni, la Roma ne offre non più di 3. A metà strada si può chiudere, visto che tra un anno il centrocampista sarà svincolato. Ma servirà comunque l’ok del nuovo tecnico. Le strategie passano anche per le cessioni. Oltre ai rientranti Borriello e Pizarro, la Roma vorrebbe salutare, tra gli altri, Juan che ha il contratto in scadenza nel 2013. «La mia intenzione – fa sapere il brasiliano – è continuare nella Roma. Il Flamengo continua a essere la mia prima scelta per un futuro ritorno in Brasile». L’obiettivo di Sabatini è anticipare il «futuro» di un anno.

 

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