IL ROMANISTA Non cancellate i sogni che nascono da Totti

Totti e Zeman

(M. Bianchini) – Chi difende il calcio pulito? Le toghe della tutela sembrano ammutolite, sopraffatte dalla veemenza incalzante del tribunale delle accuse. Come spesso accade nei fatti eclatanti, pure lo scandalo delle scommesse non è rimasto indenne dall’antico copione. Impazza il biasimo senza freni, fino a demonizzare l’intero movimento. Sembrano non trovare spazio le riflessioni equilibrate, relegate nell’angolo delle malefatte che non meritano appello. Perfino nelle stanze politiche dei bottoni che contano, si applica disinvoltamente il famoso detto «di tutt’erba un fascio».

Si propone la falce per recidere i gambi malati, in attesa che ne germoglino dei nuovi. E’ facile cavalcare la polemica galoppante che riflette gli umori popolari di oggi. Da quando esiste il mondo, l’eccesso non ha mai pagato, specialmente nel nostro caso che vede coinvolto lo sport più amato dagli italiani. Soffermiamoci solo per un momento sull’apparenza etica, pur considerando la rilevanza economia, sotto forma di proventi che entrano nelle casse dello Stato. Il richiamo all’aspetto morale poggia le sue argomentazioni su radici che meritano rispetto. Benissimo biasimo e punizioni.

Ma esso esige un drastico “distinguo”, che sembra mancare fra la gente, proprio in virtù del “tutt’erba un fascio”, avallato da un pulpito autorevole. Sarebbe giusto togliere il laccio a quel fascio. Si scoprirebbe che i gambi onesti sopravanzano di gran lunga quelli marciti. Quando si parla in termini ad effetto di punte di iceberg che emergono dal mare malato, si potrebbe contrapporre che esistono pure punte candide, di gran lunga superiori, nascenti da oceani limpidi. E’ una verità inoppugnabile.

Non sarebbe saggio cancellare i sogni che nascono da immacolati capitani storici, come Totti e Del Piero. Essi si trascinano dietro l’esercito calcistico più numeroso, che usa piedi onesti, a cui dobbiamo tornare a credere. Qualcuno sorriderà all’elegia del calcio che in questo momento può sembrare stonata e retorica. Ma se togliamo quegli imbecilli finiti in manette, sono rimasti migliaia di Totti e Del Piero i quali autorizzano a poterci riappropriare dei nostri entusiasmi. Le tifoserie vivono di enfasi che puntualmente torneranno ad affacciarsi appena gli arbitri fischieranno l’inizio della prima di campionato. Non significa ingannare la gente. Prima di tutto perché vorremmo sapere da quale altra sorgente, della nostra turbolenta società, possono nascere il sorriso, la passione, addirittura un piccolo scopo di vita che offre la partita di calcio. Forse è un discorso difficile, che magari solo il tifoso potrà afferrare in pieno. Se alcuni saranno radiati o puniti, altri ci regaleranno le emozioni oneste della domenica. Legittimamente la giustizia potrebbe fare piazza pulita? Non importa, pochi ma buoni. Ci basteranno. 

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