IL ROMANISTA La compagna e i figli aspettano il sì

Vincenzo Montella

(C. ZUCCHELLI) – Una famiglia allargata. Una compagna, un’ex moglie, due figli e un terzo in arrivo.

Più un fratello che lo segue come un’ombra. La vita privata di Vincenzo Montella è la vita privata di un uomo riservato, con pochi e fidati amici, segnato dalla sofferenza per un matrimonio finito male e all’improvviso ma che poi ha trovato la forza di ricominciare con una nuova donna che, per lui, ha lasciato la carriera televisiva per dedicarsi solo alla famiglia.

Lei è Rachele Di Fiore ed è insieme a Montella dà più di sette anni, qualche crisi l’hanno affrontata e superata anche loro ma adesso, dopo la nascita di una bimba quattro anni fa e l’arrivo di un maschietto previsto per agosto, hanno trovato stabilità e serenità.

Quando non era ancora mamma, Rachele lo ha seguito a Genova, quest’anno è rimasta a Roma e Vincenzo ha fatto il pendolare con la Sicilia tornando nella sua villa di Casal Palocco ogni volta che aveva un giorno libero.

Da lei, dalla figlia ma anche da Alessio, il primogenito di tredici anni che da quest’anno segue le orme paterne giocando nelle giovanili della Roma. Figlio del primo matrimonio di Montella, quello con Rita Iannacone, il grande amore conosciuto ai tempi dell’Empoli quando aveva appena 15 anni e sposata giovanissimo, Alessio simpatizza per il Milan, si gode la sua famiglia allargata (ha anche un’altra sorelina di un anno da parte materna) e spera, come normale, che il padre torni a Roma per allenare Totti e compagni.

A sperarlo c’è anche un altro Montella, Emanuele, il fratello maggiore che lo segue come un’ombra fin da quando erano ragazzini e che ha avuto un peso importante nelle sue scelte, tanto private quanto professionali.(…)

Ha sempre saputo della «debolezza» di Vincenzo per i colori giallorossi, ma ha sempre saputo anche la voglia del fratello di procedere gradualmente attraverso piazze, vedi Catania, importanti ma con meno aspettative. (…) E per il ritorno a casa. La famiglia lo aspetta, gli amici idem, soprattutto quelli di Casalpalocco, che ormai da 13 anni sono abituati a vederlo (quasi) sempre.

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