GAZZETTA DELLO SPORT Verratti-Roma quanti rimpianti. Quando bastava un’amichevole…

Marco Verratti

(F. Oddi) – Quando Verratti esordì tra i professionisti, 1a giornata del campionato 2008-09, sulla panchina del Pescara c’era Franco Lerda, Zemanstava alla Stella Rossa, e a Trigoria avevano già relazioni entusiastiche sul suo conto, vecchie di un paio di stagioni.

Stagione 2006-07, torneo Nike, la Roma incontra il Pescara in finale, Stramaccioni s’innamora del fantasista biancazzurro e comincia a chiederlo a Bruno Conti. Che si fida del suo tecnico (…) e prova in tutti i modi ad accontentarlo, nonostante per qualcuno la bassa statura del ragazzo potrebbe limitarne la carriera. Nel 2008 il tentativo più deciso: Conti andò a Pescara per Verratti e tornò col centravanti Sciarra, pagato 20.000 euro, un paio di stagioni in Primavera senza troppa fortuna. L’altro costava 15 volte tanto, e la società non aveva alcuna fretta di venderlo perché già pregustava l’asta.

Il gran rifiuto Neanche Verratti aveva tutta questa voglia di andarsene: per un 16enne di talento la corte delle grandi d’Inghilterra è più frequente dell’acne, la Spagna è un altro mondo. Manchester e Chelsea setacciano i nostri settori giovanili alla ricerca di giovani talenti, il Barcellona non ci si spreca: fecero una sola eccezione, e quando Verratti rispose «no grazie, il mio sogno è giocare nel Pescara» lo presero per matto. Oltre ai blaugrana ha provato a prenderlo il Milan, mentre Juventus, Inter, Fiorentina e Lazio hanno più volte chiesto informazioni. Il Palermo di Walter Sabatini lo voleva al posto di Liverani, tra i pretendenti anche il West Ham di Zola.

Ultimi tentativi In realtà, poco dopo la spedizione Sciarra, la Roma si è ritrovata a un passo del giocatore: il Pescara stava per fallire (ipotesi scongiurata con l’ingresso della famiglia De Cecco), Verratti poteva arrivare con l’incasso di un’amichevole e due soldi. La scorsa estate, quando alla lista di referenze si è aggiunto il suo ex tecnico Eusebio Di Francesco, che i suoi amici a Trigoria li ha sempre conservati, l’ultimo tentativo: scambio di comproprietà con Viviani, conguaglio inferiore al milione di euro. I due, per caratteristiche, si somigliano parecchio. E forse, fosse andato in porto lo scambio, Zeman avrebbe portato in prima pagina il romanista, invece del romanista mancato.

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