GAZZETTA DELLO SPORT Favola Caprari. In A col Pescara Roma lo aspetta

Gianluca Caprari

(F.Oddi) Quando Morosini morì in campo, Caprari era lì a pochi metri, il più giovane titolare di quella partita maledetta. Pochi giorni prima, sempre di colpo, se n’era andato Franco Mancini. Caprari si chiedeva chi glielo avesse fare di lasciare la bambagia della Primavera, dove saltava avversari come borse buttate per terra. Glielo aveva fatto fare Francesco Totti, tra i tanti: domenica scrivendo a Zeman («Unico ed inimitabile»), il capitano si è ricordato pure di lui: «E voglio complimentarmi anche con Caprari: prima che partisse da qui glielo avevo detto che per la sua crescita essere allenato da te a Pescara sarebbe stato il massimo». Ieri Gianluca gli ha risposto, via twitter: «Un grazie speciale oggi lo voglio dire a Francesco Totti per avermi incoraggiato in questa avventura!». Totti come tutti, Baldini, Sabatini, parenti e amici. Perché Zemanlandia per un attaccante è come Hollywood per un cineasta: se hai talento sfondi sul serio.

QUESTIONE DI CENTIMETRI Caprari di talento ne ha tanto, e la prime pagine che si è preso con i due gol alla Sampdoria — che hanno portato in A una squadra che l’aveva persa quando lui non era ancora nato — le poteva avere già in estate. Una serie di destini nei pochi centimetri che separano un palo da un gol: Luis Enrique lo schierò titolare nella prima gara della stagione, il portiere dello Slovan gli uscì sui piedi, lui prese di mira lo spicchio di porta scoperto, centrò il legno. La partita era sullo 0-0, a Bratislava: con la regola dei gol in trasferta quel tiro poteva portare la Roma ai gironi di Europa League. Lui sarebbe diventato il Messia, Luis Enrique il profeta che lo ha scelto, l’intero progetto magari avrebbe preso una piega diversa.

MESI DI STUDIO E invece ora il progetto versione 2.0 forse prevede Vincenzo Montella, il tecnico che prese Caprari dalla Primavera e lo lanciò in Champions e in A, 4 presenze complessive, oltre alle 3 con Luis. A Pescara ha completato il tridente bambino, con Insigne (’91) e Immobile (’90). A gennaio erano in ballottaggio Caprari e il biancoceleste Ceccarelli: Roma e Lazio temporeggiarono, la Roma decise prima. Ceccarelli è finito alla Juve Stabia, dove ha giocato mezz’ora, Caprari è rimasto a studiare calcio per 8 partite, a Varese, esordio da titolare e primo gol. Secondo e terzo li ha fatti a Marassi, il giorno in cui molti giornali lo davano al Genoa nell’affare Palacio, la Roma ha smentito subito. Scaduto il prestito, il Pescara proprio ieri per bocca del d.s. Delli Carri ha annunciato che ne riscatterà la metà (per 1,2 milioni). Caprari a luglio farà 19 anni, e si preparerà per la serie A, con un allenatore che già conosce. Che sia Montella o Zeman va bene lo stesso: con entrambi, nel giro di un paio d’anni, può finire a fare il titolare della Roma.

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