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AS ROMA Tapiro a Luis: ”L’unico premio vinto”. Baldini: “Il progetto va avanti”

Luis Enrique

(M.Pinci) – “Luis Enrique va via, aveva deciso dopo Roma-Fiorentina, ma gli avevo chiesto di pensarci”. Così il direttore generale della Roma Franco Baldini torna sull’addio del tecnico asturiano, annunciato ieri alla squadra: “La sua è una consunzione fisica, aveva un dispendio di energie che lo ha fiaccato e gli ha fatto dire: “Fermi un attimo, ho bisogno di fermarmi”. E per questo il prossimo anno non allenerà”. Non tutto però è da buttare: “Il progetto non è fallito”, giura il dg. Che, pur respingendo l’idea di dimettersi, si dice “pronto a rimettere il mio mandato al consiglio d’amministrazione”. Poi, una smentita – e come potrebbe essere altrimenti – alle notizie di un accordo con Montella, erede designato dell’asturiano nella capitale: “Non abbiamo contattato nessuno”. Intnanto Luis Enrique è stato premiato con il Tapiro d’oro di Striscia la Notizia. “Questo è l’unico premio che vinco a Roma”, ha commentato sorridente il tecnico all’inviato del programma Valerio Staffelli. E’ ancora incerto sul futuro: “Forse andrò a Barcellona o forse resterò a Roma, ormai conosco perfettamente il raccordo anulare”. E ha aggiunto: “Mi piace la carbonara, la pizza, il tiramisù…”. Sul suo rapporto con Totti, Luis Enrique ha preferito glissare: “Dovete chiedere a lui”.

Per ascoltare la verità di Luis Enrique sull’addio alla Roma bisognerà comunque aspettare la mattina di sabato, per una conferenza prepartita che si trasformerà nel commiato del tecnico alla capitale. Intanto, è Baldini a ufficializzarlo: “Va via, ha voluto dirlo prima ai calciatori, sono stati i suoi primi interlocutori tutto l’anno, ci teneva a dirglielo per primi, anche se a noi lo aveva detto da un po’. Dopo la partita con la Fiorentina ci aveva manifestato con certezza questo intendimento. Sono stato io a chiedergli di lasciarci a bagno maria, perché era una decisione presa dopo una sconfitta e dopo una mini contestazione dai toni garbati. Gli ho detto: “pensaci”. Se poi avesse voluto mantenere questo proposito, sarebbe stato in grado di farlo”. Così è stato. Molti, però, ricordano il suo motto “il mio destino è legato a quello di Luis”. E allora, c’è già chi parla di sue possibili dimissioni. Un’idea rigettata dal dg: “Per le mie dimissioni paradossalmente non lo posso fare, sarebbe come premiarmi in una maniera che in questo momento non lo merito. Non posso sottrarmi alle mie responsabilità, mi sono legato a lui per questo progetto, e il progetto non è fallito: l’intenzione era provare a proporre un certo tipo di calcio con una persona che pensavamo fosse in grado di farlo e che lo era. Le statistiche sulla qualità del gioco lo dimostrano”. Eppure, anche in società esiste qualche perplessità sul lavoro del management odierno, a cominciare da Baldini. Che per questo annuncia: “Lunedì ci sarà un cda in cui non tutti sono così soddisfatti del mio operato. In questo caso sì, rimetterò il mio mandato al loro giudizio, se loro non sono contenti me ne vado senza problemi. Ma non è dare le dimissioni, cosa che di mia spontanea volontà non faccio”.

Un altro futuro in bilico, quindi? Forse. Come quello dell’allenatore, almeno a sentire Baldini. Perché se tutti gli indizi (e anche molto di più) convergono su Montella, il dg frena. “Non so quando annunceremo il nuovo allenatore“, spiega il numero uno della dirigenza romanista. Che aggiunge: “Da quando sapevo che Luis se ne sarebbe voluto andare il nostro dovere era pensare alle alternative, ma non è stato ancora contattato nessuno perché non era ancora il tempo”. Montella può attendere, almeno ufficialmente. Una cosa però è certa: “So che la società americana vuole investire, perché questo era il loro proposito iniziale e non credo possano tirarsi indietro dopo aver speso già tanti soldi per risanare la situazione economica della Roma”. Non abbastanza, però, a soddisfare sogni impossibili: “Se sogno Guardiola? Sì – confessa Baldini – ovviamente. Lo avevo contattato più di un anno fa. Gli avevo detto: se ti sei stancato di vincere facile puoi venire da noi, ma ovviamente non verrà, è fantascienza”.

Fonte: Repubblica.it

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