AS ROMA E’ già febbre Zeman. Tre giorni decisivi

Striscione per Zeman esposto all'Olimpico

Lunedì il boemo incontra i vertici della società giallorossa. Dopo una disponibilità di massima, si parlerà della questione economica. I tifosi però hanno già scelto il tecnico del Pescara per il dopo Luis Enrique

(M.Pinci) – Di scritto non c’è ancora nulla, ma a Roma è già febbre Zeman. Tre giorni ancora, forse anche meno, per conoscere le verità: perché domani il tecnico boemo dovrebbe incontrare i vertici del club giallorosso per portare avanti un discorso già imbastito nei termini principali. C’è tempo fino a mercoledì, quando il tecnico parlerà con il club abruzzese per far conoscere in modo definitivo la propria volontà per il futuro. “L’unica squadra per cui ci lascerebbe è la Roma”, disse qualche giorno fa il ds pescarese Delli Carri. Una suggestione che, a breve, potrebbe non essere più soltanto tale.

APPUNTAMENTO A LUNEDÌ: C’È GIÀ IL DOPPIO “SÌ” –
 Il primo incontro risale a poco più di una settimana fa. Erano i giorni in cui il discorso tra la Roma e Montella si stava improvvisamente complicando e qualcuno, a Trigoria, aveva già iniziato a valutare le alternative. Tra queste, Zdenek Zeman, che a Roma aveva lavorato con Franco Sensi (e Franco Baldini) dal 1997 al 1999. Era bastato il primo contatto per darsi reciproca disponibilità: un “sì” a tutti gli effetti, anche se tra le parti non si è mai parlato di soldi. Potrebbe accadere domani: perché tutte le alternative al boemo rimaste in corsa, da Villas Boas a Bielsa, si sono lentamente sciolte al sole primaverile. Il cileno, incontrato a Madrid da Baldini e Sabatini, avrebbe fatto sapere – giurano in Spagna – di essere lusingato dalla proposta ma di non voler interrompere dopo due finali perse il rapporto con l’Athletic Bilbao. Per il portoghese, invece, valgono le resistenze circa la difficoltà di imbastire una squadra competitiva ai massimi livelli fin da subito. E allora, dopo lo stop al dialogo con Montella, ecco la scelta Zeman. Non ancora definitiva, perché fino a domani la Roma aspetterà l’ultima parola di Villas Boas, a questo punto forse l’unico vero ostacolo sulla strada di un ritorno di Zdenek nella capitale. A questo punto, un indirizzo più che concreto.
LA GENTE LO HA SCELTO – Una scelta di cuore quella di Zeman, che a Roma e alla Roma ha legato i ricordi più belli della sua carriera. Gli stessi che conserverà a Pescara, a prescindere dal finale: il campionato di serie B vinto nonostante l’obiettivo iniziale della squadra non fosse altro che una salvezza tranquilla, cercando di costruire le basi per il futuro puntando sul gioco organizzato. “Vorrei continuare con questi ragazzi – ha detto Zeman dopo l’ultima gara, sabato sera – ma so che non si può perché molti sono in prestito o in comproprietà e quindi non potranno restare tutti a Pescara”. Un altro buon motivo per chiudere Zemanlandia e riaprirla altrove. A Roma, magari, dove ha già dato spettacolo su entrambe le sponde del Tevere. La gente lo aspetta con trepidazione, inondando i social network di messaggi di benvenuto (per i più ottimisti) e di invito a tornare a Trigoria. Si va dal “Baldini prendi il Boemo” a “Mister Zeman torna da noi”, fino a un disperato “Abbiamo bisogno di te per ritrovare l’entusiasmo che ci hanno tolto quest’anno”. Una voglia di riscatto che, come nel 1997, dopo il fallimento di Carlos Bianchi, aveva portato a scegliere Zeman. Chissà che da domani, quando i vertici della Roma parleranno a quattrocchi con il candidato numero uno alla panchina romanista, la storia non torni a ripetersi.

Fonte: repubblica.it

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