LA REPUBBLICA L’inchiesta punta alle società, sotto accusa il Siena di Conte

Calcioscommesse

 (M. Mensurati./G. Foschini) – C’è il Siena di Conte e Mezzaroma al centro esatto degli ultimi sviluppi dell’inchiesta di Cremona. Ieri se n’è avuta la conferma con l’interrogatorio di Filippo Carobbio, ex centrocampista di qualche talento che rischia di passare alla storia del calcio come l’uomo che inguaiò mezza serie A invece che come un regista dalle geometrie impeccabili. Il suo interrogatorio ha avuto un prologo importante. Un paio di settimane fa quando davanti al procuratore federale Stefano Palazzi Carobbio raccontò, opportunamente incalzato, numerosi e “inediti” dettagli su alcune partite taroccate al tempo in cui militava nel Siena e prima ancora nel Grosseto. Di cosa si tratti non è dato sapersi, quello che è certo è che il calciatore “ha allargato di molto”, per dirla con un inquirente, il campo delle responsabilità. Carobbio, venuto fuori dalle giovanili dell’Atalanta, passato attraverso Albinoleffe e Reggina, nel 2009 arriva al Bari portato trionfalmente in A da Antonio Conte. A Bari, diventa molto amico di Iacovelli, il factotum della squadra pugliese già arrestato da Cremona nell’inchiesta per il calcioscommesse. Insieme a Iacovelli, e agli altri del clan barese (Masiello, Parisi, Bellavista ecc) nella stagione successiva, passato al Grosseto, organizza molte partite. Nel 2010 poi, il suo vecchio allenatore, Antonio Conte lo vuole con sé nella nuova avventura al Siena di Mezzaroma (conclusa con un’altra trionfale promozione). Lì il suo vizio trova nuove sponde, prende i contatti con gli Zingari e tramite Iacovelli manda Ilievsky — il capo — a Bari, da Masiello. Nel frattempo però si esercita anche su qualche partita del Siena. Ed è proprio su alcune di queste partite che si è incentrato l’interrogatorio di ieri. Tre ore durante le quali il procuratore Roberto Di Martino ha voluto sapere quanta altra gente del Siena sapesse delle combine. Il sospetto del magistrato è che almeno una di queste partite sia stata organizzata dalla società. Come del resto raccontato da Carlo Gervasoni che nel verbale del 12 marzo raccontò che il presidente del Siena Mezzaroma pagò due giocatori del Modena per vincere la partita. «Gecic — dice Gervasoni quel giorno — mi riferì di aver appreso da un suo amico del Kazakistan che il presidente del Siena diede dei soldi ai giocatori del Modena Tamburini e Perna per vincere l’incontro». Circostanza, va detto, prontamente smentita “con sdegno” dal diretto interessato. Il verbale di Carobbio (che è stato secretato dalla procura) nei prossimi giorni sarà incrociato con altre risultanze investigative. Per effettuare le quali la procura procederà all’iscrizione nel registro degli indagati di tutte quante le persone accusate da Gervasoni. Procedura, del resto, che era già stata seguita a dicembre, quando venne indagato tra gli altri il giocatore della Lazio, Mauri. E che a quanto pare verrà seguita anche per altri verbali, come ad esempio quelli resi, tra Cremona e Bari, da Masiello (che tirava in ballo, tra gli altri, Pepe e, più pesantemente, Bonucci). Insomma nei prossimi giorni il calcio italiano verrà inondato da una serie di novità giudiziarie rilevanti, alle quali andranno sommate quelle in arrivo dai pm di Napoli, dove oltre a Napoli-Parma, Lecce-Napoli e Napoli — Sampdoria, i magistrati hanno “attenzionato” anche Napoli- Inter, ultima dello scorso campionato. Anche lì tra responsabilità diretta e omessa denuncia

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