IL ROMANISTA Bojan, l’uomo in più

Bojan e Taddei

(C. Zucchelli) – Chi lo ha visto a Trigoria in questi giorni lo descrive più carico rispetto al solito. Più cattivo, come se il gol contro il Novara, dopo settimane di allenamenti intensi che hanno finalmente convinto Luis Enrique, gli avesse dato quella carica in più per mettersi alle spalle un inverno per lui molto difficile. Bojan Krkic sente che potrebbe essere arrivato – finalmente – il suo momento e vuole essere l’arma in più della Roma in questo finale di stagione. Vuole aiutare la squadra a raggiungere quel terzo posto che significherebbe Champions League, la competizione che più gli è nel cuore. Ha esordito il 22 settembre 2007 contro il Lione diventando, a 17 anni e 25 giorni, il più giovane debuttante della competizione. Ne ha vinte 2: nel 2008-2009 ha messo insieme 10 presenze e 3 reti, nel 2010-2011 è stato meno protagonista con appena tre apparizioni e 0 reti. Prima di tornare a pensare ai palcoscenici europei, Bojan deve concentrarsi sulla Roma. L’infortunio di Borini e le condizioni non ottimali di Totti gli hanno aperto la strada per tornare a giocare titolare dopo oltre due mesi, lui contro il Novara, a cui già aveva segnato all’andata ci ha messo del suo, realizzando la quinta rete stagionale. La metà rispetto a Borino e Osvaldo, ma con meno minuti nelle gambe: «Rispetto ai minuti giocati non ci ha deluso – ha detto ieri Sabatini a Radio Manà Manà – Naturalmente non si possono affermare contemporaneamente 5 giocatori in un reparto. Lo spagnolo ha forse sofferto proprio l’esplosione di Borini. Ma siamo in pieno campionato, consideriamo queste ultime 8 partite come un campionato a parte». Per questo motivo la Roma si aspetta tanto da Bojan, uno che in genere nella seconda parte di stagione riesce a dare il meglio di sé. Nella stagione del triplete, anno 2008-2009, gioca poco ma quando lo fa incide. Dieci reti totali e cinque assist, tutti fondamentali. Determinante. Non solo: l’anno successivo, in primavera diviene titolare al posto di Ibrahimovic e segna 7 reti, decisive per la conquista del ventesimo titolo nazionale della storia del Barça. Chiude la stagione con 8 reti e 3 assist nella Liga, 2 reti in Coppa del Re e una in Champions League. La speranza è che la storia si ripeta anche nella Roma, intenzionata, comunque vada, a dare seguito all’accordo biennale raggiunto col Barcellona.

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