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GAZZETTA GIALLOROSSA Sardo: “Troveremo una Roma arrabbiata, ma se giochiamo da squadra ce la facciamo”

Gennaro Sardo

A poche ore dal match del Bentegodi, tra i padroni di casa del Chievo e la Roma, la redazione di Gazzettagiallorossa.it, ha contattato Gennaro Sardo, difensore della formazione allenata da Domenico Di Carlo, per fare una panoramica sul match e non solo. Ecco le sue parole:

Chievo-Roma, che partita si aspetta?

“Sarà sicuramente una partita difficile. La Roma sarà una squadra arrabbiata dopo i risultati non tanto buoni delle ultime giornate e noi abbiamo bisogno dei tre punti per salvarci il prima possibile”.

Luis Enrique-Di Carlo?

“Roma e Verona sono due piazze molto diverse, Di Carlo sotto alcuni aspetti è più avvantaggiato perché conosceva già l’ambiente e il campionato italiano. Luis Enrique ha portato un nuovo gioco e una nuova idea, ma ci si  aspettava di più perché poteva sicuramente puntare a posizioni più alte. Per questo tipo di gioco bisogna avere pazienza e la piazza secondo me ne ha avuta anche troppa”.

Preferisce il gioco di Luis Enrique o quello di Di Carlo?

“A me piace il possesso palla, mi piace la fase offensiva. Ho fatto due anni con Zeman, e il gioco offensivo mi è entrato nel dna, ma è anche vero che ogni tanto bisogna anche difendere. In Italia siamo difensivisti, e molte squadre giocano sugli errori delle avversarie. Per fare il suo calcio, Luis Enrique, lascia sempre dietro i due difensori e secondo me ha pagato questo”.

Molti paragonano Luis Enrique a Zeman. C’è qualche somiglianza?

“Luis Enrique gioca un calcio offensivo però paragonarlo a Zeman mi sembra azzardato. Quello di Zeman era ancora più offensivo, forse si assomigliano nel modo di lasciare i due centrali dietro”.

E dal punto di vista atletico? La Roma sembra allenarsi poco…

“Il lavoro fisico con Zeman era devastante, ma poi durante l’anno avevi quei 4-5 mesi che ti sentivi bene, e per il gioco che voleva lui dovevi stare bene fisicamente”.

Come vi sta preparando Di Carlo per il match con la Roma?

“Abbiamo giocato sabato, e ieri abbiamo fato poco e niente. Il mister è bravo e preparerà qualcosa, ma i giorni sono talmente pochi che per organizzarsi al meglio per una partita non c’è tempo”.

Che Roma si aspetta?

“Una Roma arrabbiata che vuole venire qua al Bentegodi per fare bottino pieno. E’ vero che la Champions non è neanche lontanissima, ma un posto in Europa League lo deve raggiungere”.

Quali potrebbero essere le chiavi della partita?

“La Roma ha tanti campioni, c’è Totti, c’è Borini e tanti altri giocatori che possono fare differenza. Noi dobbiamo giocare da squadra, perché singolarmente non abbiamo giocatori alla Totti, e se giochiamo da squadra ce la possiamo fare”.

Sul mental coach. 

“Il mister è un grande motivatore, che mette sempre grinta in tutti i giorni, ci prepara al meglio e che sta attento ad ogni minimo particolare. Il mental coach è una cosa personale, sicuramente può dare una mano però io sono contrario perché secondo me deve essere bravo l’allenatore a motivare la propria squadra e il proprio staff”.

A cura di Flavio Festuccia

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