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CONFERENZA STAMPA Luis Enrique: “Abbiamo fatto una salto di qualità, adesso cerchiamo quella continuità che ci manca. Totti? E’ un esempio. Il pubblico? Fantastico, con l’Udinese è stato fondamentale”

Luis Enrique in conferenza

Questa mattina, presso la sala conferenze di Trigoria, il tecnico Luis Enrique ha incontrato i giornalisti  in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro la Fiorentina. Queste le sue dichiarazioni:

Siamo alla fine del campionato, mancano sei partite. La Roma ha fatto il salto di qualità per la Champions?

“No, la realtà è che la squadra ha fatto delle cose buone e delle cose meno buone. Abbiamo fatto delle cose buone perchè altrimenti non saremmo a questo punto in classifica. Noi ci aspettiamo di cambiare questa mancanza di continuità, ma non è facile. Mancano sei partite, manca poco. Non posso assicurare niente, so solo che metteremo tutto in campo e faremo la nostra proposta”.

De Rossi può rendere meglio se ‘sdoppiato’ nei ruoli di centrale di difesa e di centrocampo? Come ti comporti invece con Totti, quando devi chiedergli un lavoro particolare?

“Lui può giocare in più ruoli. E’ un regista, gioca da interno in Nazionale, è una cosa ottima contare su un giocatore così, che sa giocare ad alti livelli in diversi ruoli. Certo è diverso. Quella dei lanci lun ghi è una stategia che certo non vengo a dirti quando e come la faccio. Ma è una tattica ‘associativa’m, non dipende da un solo giocatore. Noi facciamo la nostra proposta, con risultati anche diversi. Con l’Udinese sono stati bravissimi, la partita è sempre stata in mano nostra. Francesco è un calciatore di livello unico. Io parlo con lui, gli dico cosa vedo io ma lui ha tanta esperienza, gestisce delle situazioni in gara anche da solo, sa cosa deve fare. Io cerco di aiutare la squadra, ma ce ne sono tante nelle quali la qualità dei singoli calciatori fa la differenza. E, ovviamente, con Francesco è più facile vista la qualità che ha”.

Atmosfera bella con l’Udinese, cosa si aspetta domani?

“Nessun messaggio per i tifosi. Ma ti dico una cosa: il tifo nella gara con l’Udinese è stato fondamentale, il pubblico ha visto che stavamo facendo di tutto per vincere e ci ha supportato. Fino all’86’ hanno tutti creduto nella squadra. Capiamo benissimo, però, che dopo le sconfitte possano essere arrabbiati. Ma questi ragazzi hanno bisogno di fiducia, i tifosi la stanno dando al 99%”.

 Marquinho?

“Marquinho è stato un calciatore importante per noi. E’ difficilissimo acquistare un calciatore a gennaio, è difficile abituarsi ad un altro tipo di calcio e di vita. Ma ha maturità, sta facendo tutto quello che noi vogliamo e sta andando anche oltre le aspettative. E’ uno che salta l’uomo, che attacca lo spazio, calcia benissimo e ancora non avete visto come. Farà gol calciando dalla distanza, tira fortissimo. Si mette a disposizione: chiede cosa sbaglia, cosa non fa bene e ciò non è comune in una squadra di calcio. E’ stato un grande acquisto”.

Un giudizio sulla Roma americana, a un anno dall’insediamento. Lei vede la serietà di questo progetto? Sente la mancanza di un presidente fisso?

“Innanzitutto auguri. Hanno fatto tutto bene, tranne prendere me come allenatore”.

Perchè questo rendimento in casa? Problema di tenuta o di personalità? 

“Non abbiamo male di trasferta. Abbiamo fatto delle buone prestazioni anche fuori. Pochi pareggi, è vero, ci è capitato di fare figuracce. Ma abbiamo vinto 15 partite e sono tante per una squadra come la nostra. Dobbiamo migliorare in trasferta, è vero, ma è un discorso diverso. Noi ogni volta facciamo un bilancio di quello che facciamo. Non credo che fino ad adesso sia stato un campionato troppo negativo: questa è una squadra giovane, è in crescita costante”.

Gioca Heinze?

“Non lo so, e se lo so non te lo dico”.

Problemi di tenuta fisica o mentale?

“Non ho visto nessuna squadra che corre più di noi. Quando una partita diventa difficile, le gambe pesano di più. La squadra ha un livello fisico anltissimo, un livello mentale, penso, alto. Padroneggia dei concetti su cui stiamo lavorando dall’inizio. Non vedo delle situazioni particolari mentali, fisiche o tattiche: dobbiamo migliorare ma non su un punto in particolare”.

La sconfitta di Firenze è quella che lei accettò meno

“Neanche me la ricordavo, mi sta venendo un grandissimo stimolo. Quella è stata una brutta partita per noi, ma non una prestazione negativa. Una partita strana: tre giocatori in meno. Cosa vuoi che dica? Lo dico sempre: il risultato è stato duro da accettare, ma i miei calciatori si comportarono bene in campo”.

Totti, carismatico anche in campo? 

“Francesco è un calciatore che non parla molto. Lui fa: a volte un esempio vale più di una parola. Nell’ultima partita ha fatto uno sforzo notevole per la squadra: il cuore che mette in campo rende più semplice la prestazione a tutta la squadra. E mi aspetto la stessa prestazione con la Fiorentina. Voglio la stessa rabbia con la Fiorentina”.

Bojan, rende meglio dalla panchina?Nelle ultime partite la Fiorentina ha preso tanti gol ma ha vinto a Milano. Cosa teme dei Viola?

“Mi preoccupa il fatto che questa è una squadra preparata per essere vicina alle posizioni europee. Guardate Montolivo e Jovetic, ma anche Vargas e Berhami: tutti nazionali e calciatori che possono far male. Hanno bisogno di punti, vogliono arrivare alla salvezza. Bojan? Lo stesso processo per tutti i calciatori giovani:  facciamoli lavorare, stanno migliorando tutti, posso contare su di loro e ogni giorno che passa sono più forti. poi io scelgo per il bene della squadra, ma il loro lavoro per me è interesssantissimo”.

 

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