GAZZETTA GIALLOROSSA. “Piedone” Manfredini: “Segnai due gol nel mio primo Derby; da li è iniziata la mia storia con la Roma”

Pedro Manfredini

A due giorni dal Derby capitolino, la redazione di Gazzettagiallorossa.it, ha contattato l’ex centravanti giallorosso Pedro Manfredini detto “Piedone”, autore di tante reti nei Derby tra gli anni 50 e 60. Queste le sue parole:

Il Derby che ricorda con maggior affetto?

“Il derby più bello è sempre il primo, perché ricordo il bellissimo impatto che ho avuto con la gente e abbiamo vinto e io ho fatto due gol: li è iniziata la mia storia con la Roma. Poi per il resto non abbiamo fatto molti Derby perché nei sei anni che ho giocato nella Roma, la Lazio per due volte era in Serie B”.

Il suo gol più bello nei Derby?

“I gol nei derby sono tutti belli e importanti, ma nel secondo derby che ho giocato, ricordo che abbiamo vinto 4-0 ho io fatto 3 gol di cui uno dopo aver driblato il portiere”.

Vede differenze tra i Derby di ieri e quelli di oggi?

“Il Derby si sente sempre, solo che prima era una gioia per i tifosi romanisti e per quelli laziali che magari andavano insieme allo stadio. Io a quei tempi bazzicavo a Trastevere e li c’erano laziali e romanisti che si scommettevano la cena e puntualmente vincevano i romanisti che poi non lasciavano mangiare i laziali, oppure mi ricordo di due ragazzi che uscivano dallo stadio e chi perdeva doveva portare in un carrello l’altro tifoso fino a Montesacro. Erano cose simpaticissime, ci si faceva il bagno dentro il fontanone al Giannicolo anche d’inverno. Adesso non si può più fare, c’è più violenza e meno sportività. Fra i tifosi si è inserita gente che non è neanche tifosa ma che vuole solo fare i danni. E’ cambiato tutto”.

Come vi preparavate prima di un Derby?

“Noi dormivamo tranquillamente la notte prima del Derby e stavamno tranquilli. Io pensavo solamente di segnare”.

Pronostico e uomini Derby?

“Klose e Totti possono risolvere tranquillamente il derby, ma chiunque può fare il gol, non è facile prevedere questo. Poi bisogna vedere chi gioca da qui a dopodomani, perché queste partite sono sempre imprevedibili. Ai miei tempi la Lazio era una squadra che andava in B spesso, ma i derby erano sempre difficili”.

Caso De Rossi?

“Non è mai successo che l’allenatore lasciasse fuori un giocatore, è la prima volta che si sente una cosa del genere, anche perché Luis Enrique ha castigato la squadra e non De Rossi, quella è la cosa peggiore”.

A cura di Flavio Festuccia

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