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MIGLIORE E PEGGIORE. Si salva solo Heinze. Basta figuracce

Gabriel Ivan Heinze

Si arrende ancora una volta la Roma in terra toscana. Anche in questa stagione i giallorossi tornano da Siena con zero punti in tasca e con una consapevolezza in più, quella di non poter competere per il terzo posto. Troppo altalenante la stagione di Totti e compagni, troppo lontana l’idea di gioco del tecnico per una piazza esigente come quella romana, troppo brutta questa Roma per meritare complimenti e meriti. Difficile trovare una sufficenza nell’undici titolare mandato in campo da Luis Enrique: malissimo la difesa, con un Josè Angel imbarazzante e un Kjaer da rispedire subito al mittente, male il centrocampo privo di perni fondamentali quali De Rossi e Gago e un attacco troppo sterile ed isolato nella metà campo senese. Sarebbe troppo facile addossare tutte le colpe al danese spaesato Simon Kjaer, quando le principali mancanze sono di un gruppo troppo spesso esaltato per prestazioni normali e terrestri. La Roma non è il Barcellona e Luis Enrique, per ora, non è Guardiola; basta con questo parallelismo che fa rabbrividire i tifosi blaugrana e tutti gli amanti del giuco calcio. Basta abusare della parola progetto, “el projecto” romanista, da qui al tremine del campionato, sarà quello di evitare altre figuracce e di raggiungere una difficile qualificazione alla prossima Europa League.

IL MIGLIORE:
Sicuramente l’unico a meritare una nota positiva nella sfortunata gara dell’Artemio Franchi di Siena è stato Gabriel Heinze. Il centrale argentino, fresco di rinnovo per aver raggiunto le 20 presenze stagionali con la Roma, prova ad arginare in tutti i modi le scorribande degli uomini di Sannino. E’ l’unico di un reparto che fa acqua da tutte le parti a metterci la faccia fino al 94‘: tra recuperi, spintoni, scivolate, l’ex Marsiglia nel secondo tempo va anche ad indossare la fascia da capitano, mossa che va ad evidenziare quanto, a livello carismatico, Heinze sia fondamentale per questa Roma composta da ragazzini ancora troppo impauriti e spaesati. Con Burdisso avrebbe formato una coppia di doghi argentini di razza pura e di sicuro affidamento.
IL PEGGIORE:
Sta facendo di tutto Simon Kjaer in questa stagione per non farsi riscatatre dalla Roma. Goffo, brutto da vedere, distratto, imbarazzante, e chi più ne ha più ne metta, il biondo danese è la brutta copia di quel giovane di belle speranze che tanto aveva fatto bene nei due anni a Palermo. Anche contro il Siena la sua prova è al di sotto della sufficenza: con l’intervento fuori tempo su Destro “regala“, si fa per dire, l’ennesimo gesto anticalcistico ai tifosi della Roma. La società giallorossa, dopo l’infortunio di Burdisso, doveva intervenire sul mercato per dare al suo tecnico un centrale di sicuro affidamento viste le notevoli difficoltà d’ambientamento di Simon Kjaer. Non è andata cosi… Ora la Roma si ritrova un difensore in meno e un “twittarolo” in più…
A cura di Nicolo’ Ballarin
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