GAZZETTA DELLO SPORT. Totti contro il Parma. E segna sempre lui

Francesco Totti

(La Gazzetta dello Sport) – Dice Stefano Okaka, centravanti romanista appena parcheggiato al Parma: «Totti è un campione che nella sua carriera è rimasto un po’ bambino». Pur in un italiano zoppicante, vorrebbe essere un complimento. E infatti, «sempre umile e riservato — aggiunge l’attaccante cresciuto a Trigoria,- da anni dicono sia finito, ma lui potrà giocare finché vuole», Avercene di bambini come Totti: un Peter Pan dell’area di rigore, ha 35 anni suonati ma la Roma continua a dipendere dalle sue lune. Se gira bene a lui, pure la squadra va al massimo. Altrimenti, l’andamento è lento. Con buona pace delle alchimie di Luis Enrique.

Rapporto speciale Totti contro il Parma è quello che ci vuole alla Roma per riemergere dal baratro toccato a Siena peggio di così alla 23a giornata solo nel 2003. Lo dicono i numeri: è la squadra cui ha realizzato più gol in A, 15 più uno in Coppa Italia, la stessa che ha segnato alcune tappe fondamentali della sua carriera. La più importante: 17 giugno 2001, il capitano apre le marcature, 3-1 agli emiliani, 3° scudetto romanista, il primo e unico, fin qui per Totti. Un’altra indimenticabile: 19 dicembre 2004, sempre all’Olimpico, nel 5-1 rifilato al Parma il numero dieci con una doppietta scavalca Roberto Pruzzo in cima alla classifica dei goleador romanisti 107 contro 106. […]

E infine a Parma Totti ha realizzato l’unica doppietta con la Nazionale, alla Bielorussia, il 13 ottobre 2004. Ma che razza di Roma è? Ce n’è abbastanza, in effetti, per pensare che Totti domani riprenda la rincorsa a Meazza e Altafini 216 gol in A contro i suoi 211 e la Roma riprenda a volare, o almeno a mostrare la sua identità. È una partita che può dare o togliere molto ai giallorossi: una vittoria li rilancerebbe a caccia dell’Europa e gli darebbe la carica giusta per guardare all’Atalanta e, dietro l’angolo, al derby del 4 marzo. Viceversa, un altro passo falso li farebbe sprofondare nella mediocrità, realizzando l’incubo tanto temuto da Walter Sabatini: «Trasformare questa stagione in un anno di transizione, senza ambizioni né obiettivi». […]

 

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