IL TEMPO. A tempo di samba

Juan Silveira Dos Santos

(A.Austini) – Erano pochi, tristi, ai margini. Dovevano diventare sempre di meno e invece, male che andrà, resteranno in quattro a Trigoria. Sono i brasiliani della Roma, prima passati di moda e ora tornati a sorridere. Adesso sono in quattro, i «resuscitati» Juan,Taddei e Simplicio più Cicinho, presto dovrebbero diventare cinque: Marquinho è pronto a raggiungerli. L’accordo è pronto da giorni e ieri sera a Trigoria si è lavorato a limare gli ultimi dettagli. «Il giocatore è a Rio – ha spiegato ieri sera il dirigente della Fluminense Caetano – per sistemare i documenti. Ora deve trovare l’accordo con la Roma e in caso contrario tornerà da noi». La società giallorossa pagherà alla Fluminense e alla società del procuratore Marcio Rivelino, che detiene il 70% del cartellino, 450mila dollari (al cambio 350mila euro circa) complessivi per il prestito. C’è già un prezzo fissato per il riscatto a giugno: 3,5 milioni di dollari (2,7 milioni di euro). Nel complesso, insomma, il brasiliano costerà appena 3 milioni. A patto che si meriti la conferma. Un velo di mistero avvolge però l’operazione. I dirigenti giallorossi, ufficialmente, continuano a frenare sulla chiusura dell’operazione, mentre Marquinho ieri ha salutato i compagni della Fluminense e i tifosi: «Non vi dimenticherò mai, grazie di tutto – ha scritto sul suo profilo Twitter – spero che il mio sia solo un arrivederci e non un addio». Già oggi potrebbe presentarsi nella Capitale insieme al suo manager Rivelino: i due hanno volo prenotato. Dopo quello preso da Nico Lopez, il centrocampista occuperà il secondo posto da extracomunitario liberato la scorsa estate. Per la prossima sessione è già confezionata un’operazione che aprirà un’altra casella: l’acquisto di Yobie Bassaoule, classe ’88 del Burkina Faso ex Primavera della Juve, che verrà girato a un club belga. Luis Enrique ha dato il suo assenso all’acquisto di Marquinho nonostante la priorità del tecnico sia quella di sfoltire una rosa ancora troppo lunga: Caprari al Pescara, chiusa ieri, è solo la seconda mossa dopo Borriello. Ma del gruppo degli esuberi non fanno più parte Juan, Taddei e Simplicio. Il primo ha dovuto aspettare il 23 ottobre, data di Roma-Palermo, per giocare una partita. Da allora, a parte la sciagurata prova di Firenze, è tornato a essere un punto fermo della difesa. Ora, con Burdisso ko e Kjaer in lento rodaggio, il tecnico spagnolo se lo tiene stretto. Taddei, a forza di spingere in allenamento, ha superato e staccato Josè Angel nel duello tra terzini sinistri e la Roma lo ha tolto dal mercato. Simplicio, invece, ha vissuto gli ultimi mesi in altalena: escluso in ritiro, rilanciato inEuropa League e subito bocciato, in gol con l’Atalanta e di nuovo accantonato, da dicembre in poi ha scavalcato Gago nelle gerarchie e la Roma ha ripreso a volare. E pensare che la società lo aveva offerto a mezzo mondo. Cicinho è l’unico brasiliano rimasto triste: sta trattando la rescissione con sei mesi d’anticipo per tornare in Brasile. Eppure anche lui è ricomparso titolare in coppa Italia. Luis Enrique ha dimostrato di non avere preconcetti per nessuno. Anche questa dote ha spinto la società ad offrirgli con largo anticipo il rinnovo di contratto fino al 2015: Baldini lo ha accennato all’allenatore nei giorni più difficili, quelli seguenti al crollo di Firenze, quando stava pensando di mollare. Anche gli americani vogliono blindare quanto prima il tecnico. «Abbiamo preso un tecnico – racconta Pannes, il braccio destro in società di Pallotta – per raggiungere un livello di gioco simile a quello del Barcellona». Meglio andarci piano con i paragoni

 

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