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IL MESSAGGERO. “La Roma è matura per battere la Juve”

Esultanza

(M.Ferretti) Si gioca (ore 20,45) il quarto di finale di Coppa Italia. Partita secca tra Juventus, la prima del campionato, e Roma, la squadra più emergente del torneo. Luis Enrique riempiendo di elogi la squadra bianconera, parla bene anche della sua Roma. «La differenza più evidente tra noi e loro? La regolarità. La Juventus di Conte, un allenatore di altissimo livello, ha dimostrato di essere una squadra vincente quando è venuta all’Olimpico provando a portarsi a casa la vittoria. Credo sia il miglior esempio per noi: ecco perché dovremo andare nel suo stadio a fare la nostra proposta per vedere se siamo capaci di batterla. È uno stimolo incredibile pensare che loro non hanno ancora perso quest’anno»(…)Traduzione: la Roma, all’esordio assoluto allo Juventus Stadium, vuole essere la prima squadra al mondo a superare i bianconeri davanti al loro pubblico. Impossibile? Possibile, secondo Luis. «Mi hanno detto che un calciatore della Juve, Chiellini, ha dichiarato di non aver mai visto una squadra correre tanto come la Roma. Fantastico. Se prima la qualità maggiore della Juventus era l’intensità ora è la regolarità. E se abbiamo raggiunto la loro intensità, ora voglio avere anche la loro continuità. Per noi è un momento ottimo: andiamo a Torino carichi di fiducia e pensiamo di potercela fare. Non dico, però, che Juve e Roma adesso giocano il miglior calcio d’Italia: anche il Milan gioca bene. E l’Udinese, la Lazio, l’Inter, il Chievo, il Catania. A Roma facciamo quello che possiamo… Ma siamo ancora lontani dalle prime». Dopo l’infortunio di Osvaldo, hanno cominciato a segnare gli altri attaccanti. Una coincidenza o cosa? «Non lo so, ma non sono mai stato preoccupato su chi segnava. Per me l’unica cosa che conta è vedere che tutti si allenano bene. Osvaldo sabato mi ha fatto uno scherzo: era vicino alla panchina e mi ha detto: «Sentite la mia mancanza, vero?». Mah.. La sua assenza si nota perchè è un giocatore diverso ma la squadra conta più di tutti. (…)». Bilancio di fine girone d’andata, Catania esclusa? «L’inizio è stato duro, per fortuna tutto ci è girato a favore dopo qualche settimana. Adesso comincio a vedere tante cose che mi piacciono: i risultati non sono arrivati subito e questo l’abbiamo pagato, però ora che ci sono il gioco e i risultati dovremo cercare di avere regolarità. A livello personale non sono soddisfatto dell’inizio, potevo fare di più. Mi aspetto di migliorare e di far capire ai giocatori che manca ancora tantissimo lavoro. Intanto, di una cosa sono sicuro: la Roma correrà sempre. Correre o non correre, del resto, è una questione di testa». Luis sull’ex Borriello, infine. «Ma gioca? È normale che un calciatore andato via dalla Roma possa avere uno stimolo in più per fare bella figura contro i suoi ex compagni. Il calcio, si sa, è passione». La Roma partirà solo stamane per Torino (appuntamento a Trigoria alle ore 9,30 e decollo con il charter alle 10,30) e rientrerà nella Capitale subito dopo la partita. Diciannove i convocati: nella lista non ci sono De Rossi, Pizarro, Cicinho e Cassetti, oltre a Burdisso e Osvaldo. Totoluis come sempre complicato: rispetto al Cesena, occasione (forse) per Simplicio e Kjaer. E uno tra Lamela, Borini e Bojan partirà dalla panchina.

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