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IL MESSAGGERO. Il padrone dei record

Totti in gol

(M.Ferretti) Stanco di non beccarla mai,Totti ha preso il pallone e, un po’ imbronciato, si è avviato verso l’uscita. A quel punto, Juan, Perrotta e Heinze gli si sono avvicinati e, con poche parole e un paio di moine, l’hanno convinto a restare. Così, la sfida due contro due nella palestra del Bernardini, ieri mattina, è potuta continuare senza grossi intoppi e polemiche. Francesco, vedendo il figlio e i figli dei suoi compagni avvelenarsi per quella partitella, si è fatto una risata e ha ripensato a quando aveva l’età di Cristian e non faceva altro che giocare a pallone. Non avrebbe mai immaginato, da ragazzino, di diventare il più forte giocatore della Roma di tutti i tempi, ma forse lo sperava. Dopo la doppietta-record di sabato, Totti ieri non si è allenato: un semplice lavoro di scarico, per lui, in vista della partita di domani sera in casa della Juventus. Coppa Italia, non campionato, ma non vuole mancare e Luis non vuole (più) fare a meno di lui. Francesco non è stanco, neppure di migliorare un primato dietro l’altro: non c’è record nella storia della Roma che non sia suo e, valutando il calcio moderno, molto difficilmente ogni suo primato verrà battuto. Ecco perchè la prestigiosa, scintillante etichetta di miglior cannoniere di sempre con la stessa maglia, che si è appiccicata sul petto dopo pochi minuti della partita contro il Cesena, appare quasi normale, scontata. A proposito: Francesco non ha alcuna intenzione di fermarsi. Ha messo nel mirino Josè Altafini a quota 216 e ha già puntato il solito Gunnar Nordahl che, a quota 225, è al secondo posto assoluto alle spalle dell’inarrivabile (inarrivabile?) Silvio Piola a quota 274. «Non vorrei sembrare presuntuoso, ma penso che entro la fine della carriera ci riuscirò. Ho ancora a disposizione due anni e mezzo, perciò…», ha confidato sabato sera, dopo aver dedicato la doppietta alla cognata Silvia, neo mamma, e alle vittime del Giglio. Intanto, Altafini rosica. L’avvicinarsi di Totti al suo quarto posto lo fa innervosire. «Io potevo fare molto di più perché un anno sono tornato a giocare in Brasile e poi ho tirato pochissimi rigori… A me è dispiaciuto non essere stato superato da Roberto Baggio, uno per il quale avevo una grandissima ammirazione. Ne ho anche per Totti, ovviamente, ma per me Baggio era Baggio…», ha confidato a forzaroma.info. Cinque gol per agganciare Altafini e poi altri dieci per sistemarsi al secondo posto assoluto della classifica dei cannonieri all time: Francesco vuole riuscire a centrare il primo obiettivo già in questo campionato. Ha fatto un po’ di conti e si è convinto che può farcela ad appaiare e magari staccare il brasiliano rosicone. (…) Le doppiette rifilate a Chievo e Cesena gli hanno restituito grande fiducia dopo il lungo digiuno cominciato il 22 maggio dello scorso anno. All’amico Antonioli, sabato sera, ha segnato i primi gol su azione di questo campionato e la notizia, datata ultima partita del girone d’andata, per molti versi sorprende. Si trattava, ormai è chiaro, di un black out casuale visto che Francesco gioca nella stessa posizione occupata quando non faceva gol neppure a porta vuota. Ecco perchè tutte le chiacchiere e le polemiche che hanno accompagnato il suo rendimento nella prima fase del Progetto Luis adesso sembrano prive di senso. Totti giostra da trequartista solo sulla carta: lui, in realtà, è il regista d’attacco della Roma e nulla gli vieta di giocare, se necessario, anche da prima punta. (…) Evidente, perciò, che il suo digiuno era legato un po’ al caso e un po’ ad una condizione atletica non perfetta. Oggi Francesco sta alla grande, tiene il campo senza problemi e i risultati si vedono. «Francesco agli Europei? Se sta bene, potrei portarlo…», ha dichiarato il ct azzurro Cesare Prandelli. I due al Cesena hanno portato a 266 il conto dei gol che ha segnato complessivamente con la maglia della Roma, in 625 partite (486 soltanto in serie A). Analizzando i gol uno per uno, va detto che Francesco ne ha segnati 213 con il destro e 35 con il sinistro e il resto di testa; 151 su azione e 70 su calcio di rigore. In totale è andato a bersaglio 169 volte all’Olimpico, teatro del suo primo gol in carriera, nel settembre del 1994 contro il Foggia. Ha firmato con quella di sabato 41 doppiette, di cui 27 all’Olimpico. E, come detto, non ha alcuna intenzione di mettere la parola fine alla sua carriera di goleador. E di recordman, anche se ormai può battere soltanto se stesso.

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