CORRIERE DELLO SPORT. La Roma non si ferma più

Totti dopo il gol

(L. Ferrajolo) La Roma riparte così come aveva chiuso. Due a zero secco e se questa volta i due gol sono di Totti, si capisce che è ancora più bello. Direte: bella forza, tutti e due su rigore! Già, ma se quando il capitano se l’è fatto parare da Buffon è stato insultato per strada, ora che ne ha timbrati due, per giunta a uno come Sorrentino che i rigori li para, è giusto che la gente si scappelli.“Scusate il ritardo”, ha risposto Totti, con sottile ironia, visto che non aveva ancora segnato. Ora che è balzato a quota 209 gol, gliene mancano sette per acciuffare anche Altafini. Scusate il ritardo, forse, dovrebbe dirlo tutta la Roma, perchè quella che stiamo vedendo adesso è ben altro, rispetto alla prima. Tre vittorie di fila, da quattro gare imbattuta, e cosa più che sorprendente, non ha subito gol nemmeno questa volta. I numeri dicono e dicono bene, ma basta vederla per capire che la Roma ora ha un’altra pelle. Battere il Chievo non è stato facilissimo, in avvio di ripresa la Roma ha rischiato un paio di volte di farsi raggiungere, ma la partita presa in blocco promuove a pieni voti la squadra di Enrique. (…)

CENTROCAMPO DI QUALITA’ – Si vede insomma una squadra, che gira attorno ad un centrocampo di grandissima qualità, perchè se De Rossi è un fenomeno, Pjanic ha giocate e intuizioni da campione. Certo, ha avuto bisogno di due rigori per demolire il muro dei veronesi, ma si spiega anche questo: l’assenza di Osvaldo, di un giocatore moderno, mobilissimo ma anche potente, si è avvertita. Con due gingillini come Lamela e Bojan, la Roma ha dovuto scardinare la difesa del Chievo puntando su agilità e velocità, su slalom e arabeschi complicati nell’area di rigore, dove i corazzieri di Di Carlo qualche volta si sono imposti con la forza, altre volte sono finiti al tappeto. (…)

MEZZ’ORA TRAVOLGENTE – La prima mezz’ora romanista è stata travolgente. Sino al vantaggio, perchè poi la squadra si è seduta un po’. Sontuoso l’avvio di Pjanic che ha fatto subito il vuoto a centrocampo, con giocate eleganti e geniali. Sorrentino ha sudato parecchio: dopo cinque minuti su una rasoiata di Lamela, poi su un siluro di Pjanic diretto all’incrocio. Al 22’ Bojan è stato troppo egoista: su lancio di De Rossi, invece di mandare in gol Pjanic, liberissimo, a due metri, ha cercato la conclusione, ribattuta da Sorrentino. Poi al 33’ si è acceso finalmente Lamela con una delle sue giocate imprevedibili: è partito da sinistra, ha saltato Frey, ha insistito in area e sulla linea di fondo è stato sgambettato ancora da Frey. Le proteste dei veronesi sono state veementi, ma ha sbagliato Frey entrando con eccessiva irruenza. Capita che gli arbitri per un fallo sulla linea di fondo chiudano un occhio: Russo non l’ha chiuso. Lo ha fatto invece due volte nella ripresa su due falli molto più gravi: al 4′ Cesar ha steso Bojan non prendendo il pallone ma la caviglia del romanista; al 12′ Cesar, in scivolata, ha colpito ancora Bojan. (…)

 

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